Pedemontana ancora chiusa, Aiscat: «Spv ha avviato l'iter in ritardo»

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Sui ritardi nell’apertura al traffico del primo tratto della superstrada Pedemontana veneta, alla polemica aperta dalla Regione replica Aiscat, l’associazione delle società concessionarie autostradali. Secondo cui il motivo per cui la più volte annunciata apertura del tratto Breganze-A31 non è dovuto alla tipologia di software da adottare (Telepass o altro) ma al complesso iter tecnico avviato da Spv troppo tardi.

«Le tecnologie non sono assolutamente il nocciolo del problema, in quanto queste sono note e condivise» scrive Aiscat nella sua replica. Il problema sorgerebbe invece dal fatto che «l’iter è stato purtroppo invece avviato compiutamente solo nella seconda parte del 2018, e senza che fossero state condotte dalla concessionaria le necessarie analisi preliminari sulle problematiche principali del tema dell’interconnessione – scrive ancora Aiscat -; tra queste, non è stato avviato il processo, richiesto fin dal 2010 da apposito Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di registrazione ai fini del Servizio Europeo di Telepedaggio, passaggio necessario per interagire con i fornitori europei di servizio di telepedaggio». Aiscat afferma che già nel 2016, «data a cui risalgono i primi contatti informali tra alcune concessionarie e SPV, era stato segnalato a SPV stessa di avviare con largo anticipo il relativo iter», le cui procedure sono definite «complesse» e affiancate da «necessità in termini di adeguamenti informatici».

I colloqui tecnici per superare i problemi sono cominciati a settembre 2018, secondo la ricostruzione di Aiscat: «Diverse soluzioni sono state esaminate con SPV per superare l’evidente difficoltà di garantire un sistema adeguato nei tempi previsti; tra queste, anche l’utilizzo, transitorio, di servizi di una concessionaria limitrofa, e in tal senso sono state condotte analisi tecniche, con anche visite agli impianti; solo successivamente Spv ha deciso per la gestione in completa autonomia. Appare quindi improprio imputare ad Aiscat, o alle concessionarie autostradali italiane, le difficoltà di attivazione della nuova stazione. In ogni caso le necessarie attività sono state avviate da ambo le parti e il lavoro procede con l’obiettivo comune di giungere il più rapidamente possibile all’apertura della stazione di Spv».

La Struttura di progetto Spv della Regione Veneto in una ulteriore replica puntualizza che «contrariamente a quanto affermato da Aiscat», la richiesta «del concessionario della Regione (Sis) è stata inviata il 21 giugno 2018, più di sei mesi fa».

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