Il maltempo di ottobre-novembre lascia un "conto" di 1,7 miliardi

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Le foto e i video dei boschi di abeti delle Dolomiti rasi al suolo dal vento hanno fatto il giro del mondo. Ora quelle immagini hanno anche un costo che ammonta a 1 miliardo 769 milioni di euro: sono i danni del maltempo che tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre si è abbattuto sull’Italia e in particolare sul Veneto. Luca Zaia, nella veste di commissario delegato di protezione civile, ha inviato il conteggio all’Unione Europea, al direttore del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, al ministero delle Politiche agricole. L’obiettivo è che l’Europa attivi il Fondo per le emergenze comunitarie, e una richiesta in tal senso deve essere avanzata dalla Protezione civile italiana. L’area più colpita è stata il Bellunese, ma anche l’Altopiano di Asiago ha subito forti danni.

I costi nel dettaglio

Sotto il capitolo “Accantonamenti vari”, che comprende ad esempio le spese per l’esercito, la pubblica sicurezza, i volontari, il personale dei comuni, la somma spesa è di 1 miliardo 302 mila 250 euro.

Interventi tipo A: organizzazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, ad esempio gruppi elettrogeni, idrovore, potabilizzatori, sacchi, transenne, allestimento strutture temporanee, assistenza alla popolazione costretta ad abbandonare l’abitazione. Si è speso in questo capitolo 1 miliardo 279 mila 750 euro.

Interventi tipo B: attività per il temporaneo ripristino della funzionalità dei servizi pubblici, infrastrutture di rete strategiche come Enel e strade, gestione rifiuti, macerie, materiale vegetale, misure volte a garantire la continuità amministrativa nei comuni e territori. Stimate spese per 105 milioni 106 mila 465 euro.

Interventi tipo D di riduzione rischio residuo, come il rifacimento di ponti, di strade comunali regionali e statali, opere idrogeologiche come briglie e ripristino idraulico dei fiumi, ripristino versanti franosi, allontanamento alberi caduti, rifacimento acquedotti, impianti illuminazione pubbliche, piste ciclabili, parchi comunali, strade pedonali. Interventi che costeranno 838 milioni 753 mila 712 euro.

Interventi tipo D, che comprendono il ripristino della sicurezza dalle valanghe, con la sistemazione di tutti i versanti a protezione degli abitati e delle strade in cui le piante sono schiantate, costeranno in complesso 154 milioni.

Per indennizzare i danni ai privati non agricoli, come gli impianti idroelettrici, tetti, allagamenti (Interventi tipo D) si stima una spesa di 160 milioni.

Per indennizzare la perdita del valore del legname schiantato (Interventi tipo D) si stima un costo necessario di 141 milioni 831 mila euro.

Sempre nello stesso capitolo (interventi di tipo D) la perdita dei redditi provenienti dai boschi per dieci anni costerà 51 milioni 310 mila euro.

Il ripristino del soprassuolo boscato e la piantumazione dei boschi possibili (interventi di tipo D) costeranno 185 milioni 606 mila euro.

Per la viabilità silvo-pastorale, per una lunghezza di 780 chilometri (interventi di tipo D) sono previsti costi per 130 milioni di euro.

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