Accesso al credito, scatta il rating per 61 filiere venete

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Sono già 61 le aziende capofila venete che hanno aderito a Programma sviluppo filiere, il progetto lanciato nel 2017 da Intesa Sanpaolo che propone «un nuovo modello per migliorare l’accesso al credito». L’iniziativa dedicata alle filiere ha coinvolto 8.800 dipendenti e oltre 620 imprese fornitrici per un giro d’affari globale di 5,8 miliardi di euro, a partire dalle province di Padova e Treviso che schierano 23 aziende capofila con 3 mila dipendenti e oltre 300 imprese fornitrici per un giro d’affari di oltre 2,6 miliardi.

Sia Treviso (36%) che Padova (28%) si caratterizzano per la quota di valore aggiunto in ambito industriale, superiore al dato medio nazionale (24%) e per la forte propensione all’export, che vale il 51% del valore aggiunto nel Trevigiano e il 34% nel Padovano.

Piovesana: progetto contro i segnali di rallentamento

Con Programma sviluppo filiere Intesa Sanpaolo ha elaborato un nuovo modello di rating in collaborazione con Confindustria Piccola Industria che valorizza i fattori qualitativi non ancora presenti nel bilancio come la presenza di marchi e brevetti, l’attività di ricerca e innovazione, la presenza di progetti di sviluppo e il posizionamento competitivo dell’azienda, l’adozione di coperture assicurative e l’adesione al rating di legalità, la qualità del management, l’attenzione alla qualità delle risorse umane e la formazione.

«Il tema del credito è uno dei principali nodi da sciogliere per la crescita – dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustria Venetocentro con delega al Credito e Finanza – specie a fronte dei segnali di rallentamento e indebolimento delle condizioni esterne. Il progetto consente, ad imprese leader e con più elevato standing creditizio, di dare l’opportunità ai fornitori strategici di accedere a finanziamenti a condizioni più favorevoli».

Alessandro Macciò

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