Tav Brescia-Padova, lite Lega-M5S: «Un'esigenza. No, una mangiatoia»

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Nel giorno in cui l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile ha illustrato alla Camera il contratto di programma 2017-2021, annunciando che l’Alta velocità può fermarsi «con la realizzazione del collegamento Brescia-Padova», il consiglio regionale del Veneto ha approvato una mozione che impegna la giunta regionale «ad adoperarsi presso il governo nazionale affinché venga assicurato il completamento dei lavori dell’Alta Velocità». La mozione, approvata col consenso del Pd, ribadisce la centralità di un’opera che favorisce «la crescita economica e produttiva dell’Italia e in particolare della Val Padana, che da sola produce circa il 70% del Pil nazionale – spiega Silvia Rizzotto della lista Zaia Presidente, prima firmataria del documento – L’intervento della Tav si rende sempre più improcrastinabile anche alla luce del fatto che i lavori di ammodernamento della linea oggi esistente non sono sufficienti a soddisfare il volume di merci che viaggia nell’area».

Finco: «Toninelli esca dai blog e parli col territorio»

Sull’argomento, però, Lega e M5S la pensano diversamente. E così la mozione del Veneto fa litigare i due partiti che hanno firmato il contratto di governo ma restano divisi sulle grandi opere. «Il ministro Toninelli deve uscire dai blog e portare avanti il progetto della Tav, soprattutto nel tratto del Nord-Est – dice Nicola Finco, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto – Ha dichiarato più volte che bisogna valutare bene il rapporto tra costi e benefici, e su questo siamo d’accordo. Ma consigliamo anche al Ministro dei Trasporti di venire sul territorio, parlare con le categorie economiche e gli amministratori, perché oggi la Tav è un’esigenza». «Lega e Pd vogliono portare avanti la più grande mangiatoia degli ultimi anni – ribatte il gruppo consiliare veneto del Movimento 5 Stelle – La Tav, così come è concepita e strutturata, va contro agli interessi del territorio e dei viaggiatori e abbraccia invece interessi economici che con il futuro del Veneto non hanno niente da spartire». Secondo i pentastellati, «la Tav in Veneto costerà fra i 70 e i 100 milioni di euro al chilometro. Il tutto per avere una linea progettata 30 anni fa».

Alessandro Macciò

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