Piano sicurezza sul lavoro: 30 assunzioni agli Spisal e più controlli

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Trenta operatori in più da assumere negli Spisal e più controlli ispettivi nelle aziende del Veneto. Questi i punti principali del piano strategico sulla sicurezza sul lavoro 2018-2020 firmato questa mattina a palazzo Balbi da Regione, Ispettorato interregionale del lavoro, Inail, Vigili del Fuoco, Ance, Anci e Upi, sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil), associazioni datoriali (Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Confimi Industria, Confprofessioni) e centrali della cooperazione (Confcooperative e Legacoop).

Un piano frutto di un tavolo istituzionale aperto dalla Regione sull’onda dello choc causato dal grave incidente sul lavoro avvenuto domenica 13 maggio alle Acciaierie venete di Padova, quando la rottura di un gancio provocò la caduta di una siviera di acciaio bollente ustionando quattro lavoratori, di cui uno deceduto.

Sicurezza sul lavoro, gli otto punti del piano

Sono otto le aree di intervento previste dal piano, che conta su 9,5 milioni di euro proventi delle sanzioni comminate alle imprese nel quadriennio 2013-2016. Sul fronte delle risorse umane, l’Azienda Zero provvederà entro il 2018 a bandire un concorso unico regionale per 30 tecnici della prevenzione per rafforzare gli Spisal delle nove Ulss territoriali del Veneto, che attualmente contano 260 dipendenti in organico, di cui la metà tecnici della prevenzione.

Controlli alle imprese: l’obiettivo è incrementare di 400 aziende l’anno (1200 nel triennio) il numero di controlli raggiunto nel 2017 (circa 13 mila aziende interessate), privilegiando le realtà più a rischio e le aziende che sinora non sono state oggetto di attività ispettiva.  Si prevede poi entro il 2020 la condivisione delle banche dati tra Regione e istituti di vigilanza, e la sperimentazione di nuove modalità di raccolta e di analisi dei mancati infortuni.

Procedure omogenee: altro punto all’ordine del giorno è un’omogeneità nell’interpretazione delle norme fra i diversi sportelli informativi. L’obiettivo è raggiungere procedure condivise e un sistema informativo regionale efficace. Per quanto riguarda la formazione, il piano finanzia un piano formativo per gli operatori pubblici e privati della salute e della sicurezza dei lavoratori, in collaborazione con la Fondazione Scuola di sanità pubblica. Investimenti nella formazione saranno fatti anche nella scuola, nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e con gli enti bilaterali delle categorie economiche.

Entro l’anno sarà avviato il sistema di trasmissione telematica delle comunicazioni obbligatorie di apertura cantiere e dei piani di lavoro amianto, per alleggerire gli oneri burocratici per le aziende e di facilitare e coordinare l’attività ispettiva. Entro il 2020 dovrà essere possibile per le aziende il pagamento telematico delle sanzioni comminate dagli Spisal per eventuali violazioni. La gestione amministrativa centralizzata agevolerà il sistema degli Spisal e l’ottimizzazione delle risorse.

La collaborazione fra enti è un altro punto chiave, che si tradurrà nello scambio di informazioni e nella collaborazione con tutti i soggetti aziendali tenuti alla prevenzione. Tra le prime iniziative in cantiere, l’aumento della vigilanza e del contrasto agli abusi nei tirocini e un servizio specifico in collaborazione con l’Inail per garantire ai lavoratori vittime di infortuni una possibilità di ricollocamento lavorativo.

Ultimo punto, la comunicazione. Nel sito istituzionale della Regione Veneto ci sarà una piattaforma per informare le aziende e i lavoratori su dati epidemiologici, obblighi di legge, eventi in materia di sicurezza del lavoro. Verrà anche promossa una campagna di sensibilizzazione nelle scuole per promuovere e diffondere la cultura della sicurezza tra i più giovani.

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