Olimpiadi invernali 2026, il Coni decide il 1 agosto

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Cortina, Milano o Torino: la sfida a tre per le Olimpiadi invernali 2026 avrà un vincitore prima delle ferie, mercoledì 1 agosto. Sarà quello il giorno in cui il presidente del Coni Giovanni Malagò ha convocato il Consiglio nazionale dell’ente. Intanto la commissione che sta vagliando i tre dossier si riunisce anche oggi giovedì 26 luglio. La scelta di stringere i tempi sulla decisione, annunciata da Malagò al termine di un evento che si è tenuto mercoledì nella sala giunta del Coni. Ed è motivata dalla necessità di «dare più forza anche a livello internazionale» alla candidatura italiana per ospitare le Olimpiadi invernali 2026.

Cortina d’Ampezzo ha presentato la sua candidatura ufficialmente il 3 luglio. Il progetto, che coinvolge oltre alla “Perla delle Dolomiti” anche la Val di Fiemme e Pinè in Trentino e Bolzano e Merano inAlto Adige, ha un costo previsto di 380 milioni di euro ed è sostenuto dal comune di Cortina, dalla Regione Veneto e dalle categorie economiche del territorio. Intanto la sfida a livello nazionale sembra concentrarsi fra Torino e Milano, anche per i riverberi politici della competizione fra le due città.

La sfida Milano-Torino, Cortina terza incomoda

Dopo i mal di pancia nel Movimento 5 Stelle al governo nel capoluogo piemontese, la sindaca Appendino ha ricompattato la sua maggioranza e il 23 luglio ha inviato i documenti richiesti dal Coni, fra cui le adesioni del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, una mozione della città metropolitana di Torino, le delibere della giunta comunale di Torino, degli undici comuni e delle tre unioni montane interessate. Intanto il sindaco di Milano Giuseppe Sala elenca i tre punti di forza della candidatura lombarda: l’opportunità per una nuova città (Torino ha già ospitato i Giochi nel 2006), la conservazione delle strutture nel post-Olimpiadi che non sarebbe stata portata a termine dalla rivale, la maggiore unità politica nel governo meneghino. Cortina, in tutto questo, sembra giocare un ruolo da “terza incomoda”, meno legata a una grande città e puntando sull’eccellenza dello scenario dolomitico.

La commissione del Coni, coordinata dal segretario generale dell’organizzazione Franco Morganti, dovrà segui nella scelta della vincitrice le 13 linee guida decise dal Coni sulla base delle indicazioni date dal governo venerdì: Olimpiadi low cost, da un lato, ecosostenibili e con un piano per l’eredità da lasciare alla città candidata, dall’altro.

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