Furbetti del cartellino, Arpav licenzia una dipendente a Padova

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È accusata di andare in palestra e di fare shopping durante l’orario di lavoro: per lei, una dirigente tecnica dell’ufficio di Padova dell’Arpav, l’agenzia regionale per la protezione ambientale ha scelto di applicare la linea dura. Sfruttando la legge Madia che prevede la possibilità di licenziare gli assenteisti “per direttissima” nei casi più gravi, il direttore generale Nicola Dell’Acqua ha deciso di licenziare in tronco la dipendente e di sospendere altri tre colleghi. Senza attendere il processo a carico loro, ma sulla base degli atti dell’indagine portata avanti dai carabinieri di Padova dopo una denuncia partita dall’ente stesso.

Gli episodi, come racconta sul Mattino di Padova del 10 luglio Sabrina Tomè, si sarebbero verificati tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, quando la dirigente era distaccata al Genio Civile e avrebbe quasi ogni giorno sfruttato l’orario di lavoro per fare dell’altro: andare in palestra, al mercato, in altri negozi. Attività che i militari avrebbero documentato con video e foto.

Non è la prima volta che l’agenzia sceglie la tolleranza zero. Il 26 febbraio dava notizia del fatto che un ex dipendente licenziato per assenteismo, dopo aver patteggiato la pena e aver risarcito l’Arpav per il danno patrimoniale, fosse chiamato a risarcire anche il danno d’immagine al suo ex datore di lavoro.

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