Sos scuole primarie: 2100 insegnanti diplomati magistrali a rischio

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Sos insegnanti: l’allarme arriva dalla Flc Cgil del Veneto, secondo cui «è fortemente a rischio nel Veneto la regolare ripresa delle lezioni nella scuola primaria, a fronte dell’estromissione di 2.100 insegnanti in possesso di solo diploma magistrale (anche se già in ruolo) cui sui aggiungono 650 pensionamenti». Due problemi che si vanno a sommare e che, se non affrontati, rischiano di lasciare pericolosi “buchi” nelle classi a settembre. L’appello arriva da Marta Viotto, segretario generale della Flc Cgil: «La situazione del Veneto relativamente alla vicenda per i diplomati magistrali è particolarmente grave, mettendo a rischio il regolare avvio del prossimo anno scolastico».

I numeri: sono 890 gli insegnanti in Veneto in possesso del solo diploma magistrale. Il Consiglio di Stato, con la sentenza 11 del 20 dicembre 2017, ha detto l’ultima parola sul contenzioso sollevato dagli insegnanti laureati, e ha respinto l’appello di alcuni diplomati magistrali, affermando il principio in base al quale i diplomati magistrali ante 2001/2002 – anno in cui è divenuta obbligatoria la laurea per l’insegnamento – non avrebbero diritto ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. La sentenza ha diviso la scuola e sollevato il malcontento di un pezzo della classe insegnante. Con quella decisione, secondo la Cgil, il Consiglio di Stato ha smentito se stessa, poiché precedentemente, sulla stessa vicenda, si era già espresso favorevolmente.

«Stiamo parlando – aggiunge Viotto – di 890 insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia immessi in ruolo, con riserva, fin dall’anno scolastico 2015/2016 che hanno svolto regolarmente il periodo di prova, i quali potrebbero trovarsi licenziati, e di altri 1.200 incaricati che hanno lavorato quest’anno con contratti annuali a tempo determinato che potrebbero essere esclusi dalle graduatorie per le future nomine della scuola primaria. Il contesto risulta ulteriormente aggravato se si considera che, a questi posti di insegnamento, se ne debbono aggiungere altri 650 nella scuola primaria, lasciati liberi nel prossimo anno scolastico, per effetto dei pensionamenti».

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