Colline del Prosecco, prima bocciatura dall'Unesco: «Non sono uniche»

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Le colline del Prosecco sono bellissime, ma non sono uniche al mondo. Per questo non meritano di essere annoverate fra i patrimoni dell’umanità protetti dall’Unesco. È questo, in brutale sintesi, il senso della valutazione tecnica che l‘Icomos, organo consultivo dell’Unesco, ha prodotto sul dossier di candidatura delle colline di Conegliano e Valdobbiadene. Una bocciatura, di fatto, anche se in qualche modo prevista da chi ha curato il dossier della candidatura. Ora la strada si fa più in salita, anche se il comitato promotore non demorde. Anzi, conta di poter ribaltare il giudizio dei tecnici di Parigi durante la fase di istruttoria “politica” affidata al Comitato del Patrimonio, che si riunirà in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio. Si tratta dell’organo politico eletto dagli Stati membri della Convenzione del 1972 e può accogliere, modificare o integrare la raccomandazione tecnica.

Esempi di “ribaltoni” in questo senso non mancano, come afferma il professor Amerigo Restucci, coordinatore scientifico per la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, in una nota trasmessa dalla Regione Veneto il 10 maggio: «Anche nel caso della candidatura del paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato, il giudizio iniziale dei valutatori era negativo; ugualmente è accaduto lo scorso anno con il dossier di candidatura de “Le Faggete vetuste”, il cui esito è stato poi ribaltato dal comitato del patrimonio mondiale grazie ad un lavoro costante dell’ambasciatrice italiana all’UNESCO, Vincenza Lomonaco».

«Come previsto l’esito non è positivo non certo per motivi ambientali – afferma ancora Restucci –, come era stato erroneamente detto da taluni nei giorni scorsi sui quotidiani locali, ma perché l’organo tecnico di valutazione ritiene che il territorio veneto non sia unico nel suo genere. Tuttavia, al di là dell’esito, gli stessi valutatori sottolineano le bellezze del nostro territorio, la capacità gestionale, la storicità di un territorio di cui, nel giudizio di valutazione, si sottolinea il valore mondiale. La valutazione espressa, quindi, pur concludendosi, per il momento, con un giudizio negativo, evidenzia i tanti pregi del territorio candidato: è proprio facendo leva su questi pregi che lavoreremo nei prossimi giorni per arrivare ad un giudizio finale positivo».

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