"Dov'è Zonin?": il crack Popolare di Vicenza è uno spettacolo teatrale

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Il crack della Banca Popolare di Vicenza non va in scena solo in tribunale, dove è iniziato il processo contro gli ex vertici: ora arriva anche a teatro. Per la volontà di quattro comuni della provincia berica, Marano Vicentino, Santorso, Valdagno e Valli del Pasubio, che si sono messi insieme e hanno deciso di co-produrre versando 1.600 euro ciascuno uno spettacolo teatrale intitolato “La seduta spiritica, ovvero, dov’è Zonin”. Scritto da Andrea Mazzacavallo, il testo ha visto il supporto della Casa del Consumatore di Schio, una delle associazioni impegnate in prima fila nella difesa dei soci dell’istituto di credito ora in parte assorbito da Intesa Sanpaolo e in parte in liquidazione.

La prima di questa «commedia civile su una tragedia incivile», come l’ha definita il regista Andrea Mazzacavallo, sarà sabato 5 maggio all’auditorium di Marano Vicentino, a ingresso gratuito. Sono previste le prime repliche a Schio (il 4 giungo al Teatro Pasubio) e a Valdagno (il 5 luglio nell’ambito di Sacrofest), antipasto di un tour a più ampio raggio.

La vicenda messa in scena ha un tono satirico e vi hanno partecipato 30 persone, comuni cittadini che si sono messi in gioco. Sono 15 invece gli attori in scena, divisi in due gruppi: il primo è quello degli “spiritisti” o “risparmiatori azzerati”, che hanno deciso di pagare un ciarlatano, il “mago Idur”, per trovare l’ex presidente di BpVi Gianni Zonin sparito nel nulla. L’altro gruppo porta invece le vesti degli “antenati”, i morti che sanno cosa è successo e prevedono cosa accadrà. Zonin apparirà in scena «in una veste inaspettata» ha anticipato il regista.

«’La seduta spiritica, ovvero, dov’è Zonin’, si presenta davanti a un pubblico diviso – spiega Mazzacavallo –: qualcuno è stato truffato, altri no e queste persone vivono in una condizione psicologica completamente diversa. La crisi della Banca Popolare di Vicenza ha avuto conseguenze molto pesanti sulla popolazione, anche in termini psicologici e sociali, oltre che economici, e ha costretto molti cittadini a immergersi in un complesso percorso legale per avere giustizia. L’altra parte, invece, generalmente si considera ‘salvata’ e ritiene che i suoi risparmi siano nelle mani di istituzioni finanziarie solide. Quest’ultima parte del pubblico è quella in cima alle nostre preoccupazioni e un obiettivo dello spettacolo è proprio far incontrare e dialogare queste due parti».

«Per noi lo spettacolo è la continuazione di un percorso di confronto e dialogo con i cittadini vittime della vicenda della Banca Popolare di Vicenza che come amministrazioni comunali portiamo avanti già da tempo – spiega il sindaco di Marano, Marco Guzzonato -. A Marano abbiamo aperto uno sportello informativo e di ascolto dedicato a chi ha perso molto a causa del crack della Banca con la Casa del Consumatore di Schio, organizzando diverse serate di approfondimento sul tema».

Per il sindaco di Santorso, Franco Balzi, lo spettacolo «è un’occasione per evitare un meccanismo di rimozione collettiva che ci coinvolge tutti rispetto alla crisi della Banca Popolare di Vicenza. Raramente stiamo metabolizzando e interpretando questa complessa vicenda veneta: tendiamo a cancellarla. Lo spettacolo ci costringe a ripensarla e darle una lettura collettiva. In questo senso, guardiamo a una comunità più ampia di quella dei quattro Comuni coinvolti nella produzione».

«Questo spettacolo genera una sorta di rito collettivo – ha aggiunto Michele Vencato, assessore alla Cultura del Comune di Valdagno -. Siamo di fronte a qualcosa che ha marcato profondamente il territorio, una storia che ci racconta di un territorio e di una comunità tradite nell’orgoglio e nella fiducia, private di un futuro costruito con fatica e impegno. Chi è stato raggirato va difeso, aiutato nell’elaborazione di questo lutto e risarcito: ragionarci in modo collettivo sostenendo questo progetto è una delle strade da percorrere».

Foto dello spettacolo di Piero Martinello

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