Ricerca e sviluppo, dalla Regione arrivano altri 10 milioni

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Oltre dieci milioni di euro in più sono stati resi disponibili dalla giunta regionale per finanziare i progetti di ricerca e sviluppo sviluppati dai distretti industriali e dalle reti innovative regionali, con il supporto del sistema universitario veneto, per i quali è stata presentata alla Regione richiesta di contributo a seguito del bando che si è chiuso il 6 novembre scorso.

«Impegno finanziario straordinario»

«Si tratta di un impegno finanziario straordinario – evidenzia l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Roberto Marcato – che va ad aggiungersi ai 20 milioni di euro già messi sul tappeto dalla Regione a valere sui fondi POR-FESR 2014-2020. Alla scadenza del bando, abbiamo subito riscontrato il successo dell’iniziativa: sono state presentate 19 domande, tutte considerate idonee dalla Commissione di Valutazione, con una richiesta di contributo di quasi 40 milioni di euro, praticamente il doppio dello stanziamento stabilito dal bando, a fronte di una spesa prevista per la realizzazione dei progetti ammontante a più di 70 milioni di euro. Un investimento davvero importante che evidenzia la vitalità del sistema economico regionale». «Al fine di non pregiudicare l’efficacia del nuovo modello di politica economica regionale per lo sviluppo e la competitività dei settori produttivi – aggiunge Marcato – ho chiesto un incremento dello stanziamento in modo da operare un immediato scorrimento della graduatoria e concedere il contributo a un maggior numero di progetti».

Il mondo dell’impresa a sistema

«Non posso che esprimere la mia soddisfazione per questo risultato – conclude l’assessore – perché questo è stato il primo bando a favore dei distretti industriali e delle reti innovative regionali, dopo che l’anno scorso abbiamo lanciato presso l’università di Padova il nuovo piano di sviluppo industriale per il Veneto, che ha preso forma grazie all’interazione tra la Regione, le università e il mondo delle imprese. Siamo riusciti nell’intento di mettere a sistema il mondo dell’impresa, il mondo universitario e le istituzioni e, grazie al sistema delle reti e dei distretti, abbiamo aperto anche alle imprese di piccole dimensioni la strada per fare ricerca e innovazione e vincere le sfide dei mercati internazionali».

 

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