Italian Patent Competition, la veneta Ananas Liver finalista

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C’è il progetto veneto Ananas Liver, che cura il fegato con le nanoparticelle, fra i nove finalisti selezionati dall’Italian Patent Competition, la prima edizione del bando promosso da Innogest con Deloitte e l’ufficio italiano brevetti e marchi del ministero per lo Sviluppo economico. In palio ci sono 250mila euro investiti da Innogest, che saranno assegnati il 23 febbraio alle 15 a Milano nella GreenHouse di Deloitte e serviranno a promuovere la valorizzazione economica e la competitività del brevetto a livello internazionale.

Ananas Liver, un progetto diretto da Margherita Morpurgo dell’Università di Padova, è una formula che prevede l’utilizzo di nanoparticelle che, trasportate da farmaci biodegradabili e biocompatibili, curano le malattie autoimmuni e infiammatorie del fegato.

Le altre finaliste sono Fluidia di Massimo Papale, un metodo per la diagnosi precoce di tumori del rene, del polmone, del colon retto e della mammella basato sulla valutazione quantitativa della proteina Rkip fosforilate e non fosforilate, GonioProbe di NG Detectors, un dispositivo direzionale per l’identificazione rapida dei linfonodi sentinella nella diagnosi del carcinoma mammario, Lymphatica di Marco Pisano (Lymphatica Medtech), un dispositivo impiantabile per il trattamento del linfedema cronico, malattia invalidante spesso associata alle terapie antitumorali, il metodo e kit per la diagnosi della Nefropatia IgA di Francesco Paolo Schena (Materias e Fondazione Schena), un metodo non invasivo per la diagnosi precoce della Nefropatia IgA basato sull’identificazione di biomarcatori nel sangue.

E ancora: Modulators of Soce di Beatrice Riva (ChemICare), formata da nuovi composti per il trattamento di malattie rare, basati sulla modulazione del meccanismo SOCE (Store Operated Calcium Entry), OvAge di Roberta Venturella, una metodologia digitale che quantifica la riserva ovarica della donna integrando dati clinici, biochimici e tridimensionali, Protesi retinica di Guglielmo Lanzani (Istituto Italiano di Tecnologia), una protesi retinica innovativa basata su un biopolimero in grado di fotoinibire cellule neuronali, Solosale di Gianfranco Liguri, una nuova famiglia di molecole contro stress-ossidativo a elevata penetrazione cellulare e dispositivo per il loro monitoraggio.

L’Italian Patent Competition è stata lanciata nel dicembre 2017. Potevano partecipare persone fisiche, gruppi di ricerca e imprese già costituite in forma di società. Il brevetto doveva essere già registrato in Italia oppure in corso di registrazione, avendo già ottenuto un rapporto di ricerca favorevole.

«La competition ci ha fatto toccare con mano una volta di più il potenziale rappresentato da spin-off e progetti di ricerca nati in ambito accademico e clinico in Italia – dichiara Pietro Puglisi di Innogest –. L’attenzione alla protezione brevettuale è il primo passo verso una maturazione del tessuto di ricerca, cui stiamo assistendo negli ultimi anni. In particolare in ambito Life Science, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla creatività e dalla dedizione degli inventori e siamo felici di poter contribuire allo sviluppo imprenditoriale ed economico dei loro sforzi».

«Deloitte, con il suo ruolo attivo nell’Italian Patent Competition, conferma il proprio impegno nell’ambizioso percorso di innovazione – aggiunge Andrea Poggi, innovation leader Deloitte –. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Deloitte di valorizzare le eccellenze dell’ecosistema, mettendo in campo risorse concrete e generando valore per un mercato in continua evoluzione».

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