Veneto Promozione, presidio in Regione contro la chiusura

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Protesta dei dipendenti di Veneto Promozione sotto le finestre di Palazzo Balbi a Venezia. «Veneto Promozione chiude, fine dell’autonomia del Veneto sull’estero» si legge sui cartelli durante il sit in. La società, nata nel 2011 ereditando la funzione del preesistente Centro estero delle camere di commercio e partecipata in pari quote dall’ente regionale e da Unioncamere, va verso la liquidazione decisa nel marzo 2017 nel piano di sfoltimento delle partecipate regionali. Si occupa di facilitare il lavoro delle imprese venete all’estero assistendole nelle fasi di internazionalizzazione.

Liquidazione e incertezza

Ma sul futuro le incognite superano le certezze: la Regione vuole che sia il sistema camerale a farsi carico delle funzioni di promozione all’estero, ma l’accordo per la newco ancora non c’è. Perciò Cgil Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione e indetto la protesta di oggi a Venezia. «La conflittualità tra Regione e camere di commercio è di natura politica e le due parti hanno scelto di cancellare direttamente la società» sostengono i sindacati. Che temono lo stesso destino che è toccato a un’altra partecipata regionale, Veneto Nanotech chiusa nel luglio 2015 dopo mesi di agonia.

Pressing su Unioncamere

I lavoratori hanno incontrato il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin, l’assessore a turismo e commercio estero Federico Caner e il segretario generale Ilaria Bramezza. «La Regione ha ribadito la volontà di costruire un progetto di rilancio della promozione del Veneto, attraverso un Accordo di Programma con le Camere di Commercio del Veneto» si legge in una nota congiunta di Regione e sindacati. «Proprio a questo scopo la Giunta ha già depositato una disegno di legge in Consiglio Regionale per definire l’accordo di programma con le Camere di Commercio» con la disponibilità a mettere mano al portafoglio per «sostenere un progetto credibile per la promozione e che permetta agli enti camerali, anche per i prossimi anni, di determinare un’azione efficace». La Regione chiede un incontro congiunto con enti camerali e sindacali e fa pressing sulle camere di commercio che devono «dare seguito alla loro indicazione di costituire un proprio veicolo societario».

La giunta di Unioncamere si riunisce giovedì 7 settembre, Regione e sindacati auspicano che questa «definisca i tempi e i modi della costituzione, da parte del sistema camerale, della nuova società al fine di salvaguardare il personale in servizio e l’attività svolta».

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