Fablab Network, 17 innovatori padovani alla fiera Ifa di Berlino

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Diciassette innovatori: i più giovani hanno 22 anni, i più maturi hanno superato abbondantemente la cinquantina, partiranno domenica 3 settembre 2017 per partecipare all’Ifa, la più importante fiera europea dell’innovazione, in corso a Berlino dal 3 al 6 settembre. A guidare la delegazione padovana Paolo Moro, coordinatore di Fablab Network. «Saranno tre giorni intensi fatti di incontri e seminari che permetteranno ai nostri partner di calarsi in una dimensione europea – spiega Moro –. Siamo infatti convinti che solo confrontandosi con il meglio a livello europeo si possa emergere a livello veneto ed italiano. Diciamo che la “spedizione” di Berlino ci serve anche per prepararci al meglio in vista del prossimo Digital Meet di cui FabLab Network sarà quest’anno uno dei perni».

La missione di Berlino è finanziata dalla Regione Veneto attraverso Ecipa, la società di formazione e servizi di Cna Veneto. Paolo Moro negli ultimi tre anni ha collaborato, in rete con gli altri FabLab del network veneto, alla formazione di oltre 200 persone che hanno dato vita ad una sessantina di nuove realtà economiche. «Chiamarle start up sarebbe riduttivo – spiega Moro – le nostre sono aziende vere e proprie, che hanno accorciato al massimo il tempo di partenza e che fatturano, fanno investimenti, occupano stabilmente persone in Italia e all’estero».

«La curiosità e la voglia di sporcarsi le mani», queste le caratteristiche principali dell’innovatore nell’era della manifattura 4.0 secondo Paolo Moro. «Occorre contemporaneamente un saper fare manuale e un saper immaginare tecnologico per dare vita a oggetti intelligenti ed a nuove tipologie di produzione evoluta. Gli artigiani italiani hanno saputo affermarsi per la capacità di produrre oggetti unici. Il salto di qualità della manifattura 4.0 sarà quella di poteer replicare questa unicità attraverso una serialità produttiva personalizzata. Un termine che sembra un controsenso, ma che è la realtà di oggi per decine di aziende che hanno capito le potenzialità delle nuove tecnologie applicate al saper fare delle nostre realtà. Piccolo è bello, se sa attraverso la digitalizzazione, diventare anche globale».

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