Banche Venete, l'Antitrust benedice l'acquisizione da parte di Intesa

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L’Antitrust dà il via libera all’acquisizione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca da parte di Intesa Sanpaolo. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato «non ha evidenziato nell’operazione la sussistenza di elementi idonei ad alterare l’assetto concorrenziale nei mercati assicurativi interessati». L’operazione per l’Antitrust «non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza». Lo si legge nel bollettino dell’Agcm di lunedì 10 luglio 2017

Nello stesso giorno il decreto che ha sancito l’accorpamento delle parti sane delle due ex popolari – dal valore simbolico di 1 euro e con un’iniezione di oltre 5 miliardi di euro da parte dello Stato a Intesa – approda alla Camera dei deputati per la conversione in legge.

Intanto in mattinata di fronte alla Prefettura di Vicenza va in scena l’ennesima protesta dei piccoli soci che hanno perso i loro risparmi e ora al danno vedono aggiungersi la beffa: con il decreto approvato, le due banche andranno in liquidazione amministrativa coatta e per gli azionisti non sarà più possibile fare causa per ottenere un risarcimento in tribunale, ma solo mettersi in fila fra i tanti creditori.

L’Antitrust analizza la concentrazione provocata dall’assorbimento nella rete di Intesa dei circa 900 sportelli di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sul territorio nazionale. «L’attività delle parti si sovrappone in circa 90 province afferenti a diverse Regioni, in particolare del Centro-Nord Italia, nella quasi totalità delle quali le quote di mercato dell’entità post-merger saranno in generale inferiori al 30%, con incrementi che risultano comunque di portata ridotta, generalmente inferiori al 5%» si legge nella disamina.

Per quanto riguarda la raccolta bancaria, le province dove la nuova Intesa Sanpaolo con «in pancia» le due venete sarà più forte saranno: Verbano-Cusio-Ossola (50-60% della raccolta), Prato e Novara (fra il 40 e il 50%), una serie di altre province fra cui Rovigo, Padova e Vicenza dove il gruppo avrà il 30-40% della raccolta.

Sul fronte degli impieghi bancari erogati a famiglie consumatrici, risulta sempre in testa Verbano-Cusio-Ossola (50-60% degli impieghi), seguita da Prato, Vicenza, Torino, Treviso e Rovigo, dove il nuovo gruppo erogherà secondo le stime fra il 40 e il 50% dei finanziamenti.

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