Da Marzotto a Baban, cordata di imprenditori per Zanze XVI

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Un patto intergenerazionale tra imprenditori. Un progetto che unisce tradizione e innovazione. Un nuovo modello di business nel mondo della ristorazione di qualità. La nascita di Zanze XVI, l’8 giugno prossimo, non è solo la (ri)apertura di uno storico locale a Venezia ma rappresenta l’ultima frontiera del fare impresa in ambito food. I protagonisti dell’idea divenuta realtà sono due giovani imprenditori veneti, Nicola Dinato, 36 anni, chef stellato e anima pulsante del Ristorante Feva di Castelfranco Veneto, e Nicola Possagnolo, 28 anni, startupper fondatore della tech company padovana Noonic con Nunzio Martinello che ha partecipato attivamente anche al progetto Zanze XVI. Assieme a loro, Francesco Inguscio fondatore di Nuvolab, società che si occupa di venture acceleration e consulenza per l’innovazione, un gruppo di imprenditori veneti che ha creduto da subito nel progetto contribuendo a creare un innovativo modello di business: da Alberto Baban, presidente di VeNetWork e della Piccola Industria di Confindustria che partecipa all’investimento con la sua holding Idea19, agli imprenditori Luca Marzotto e Ferdinando Businaro, alla ditta Bortolo Nardini, storica distilleria bassanese fondata nel 1779, Pietro Maria Terzano, socio e co-founder di Savius, società privata di investimento con traders negli Usa e in Europa, e Massimiliano Zacchello, socio di Savius.

Patto tra generazioni

Ma quali sono gli aspetti di novità che caratterizzano l’idea imprenditoriale di Zanze XVI? «Innanzitutto quella del patto tra generazioni. Da una parte imprenditori strutturati a livello nazionale che decidono di supportare gli emergenti per creare nuova ricchezza sul territorio, dall’altra la scelta, da parte dei giovani, di far partecipare imprenditori affermati a nuovi progetti d’impresa, valorizzando il loro know how e non solo i loro fondi d’investimento come d’abitudine avviene», spiega Nicola Possagnolo.

Un altro elemento di novità rappresentato da Zanze XVI è il suo approccio all’incubazione d’impresa. La sua realizzazione a Venezia ha dimostrato che per far crescere un progetto e le capacità imprenditoriali di un team non c’è solo la via del classico incubatore ma anche quella diretta dell’apertura al mercato creando allo stesso tempo sviluppo personale e ricchezza sul campo. «Finalmente si torna ai fondamentali del business – commenta Francesco Inguscio, fondatore di Nuvolab – facendo cioè impresa sul territorio e unendo digitale e tradizione. Su Zanze XVI si mettono a fattor comune le forze tra nuovi imprenditori e nomi storici dell’imprenditoria del territorio per il rilancio dell’economia locale facendo leva sul merito dei giovani, nel cuore storico del Veneto».

Cucina accessibile

Con il suo concept di cucina accessibile a tutti e con il suo schema imprenditoriale, Zanze XVI è inoltre un modello replicabile per lanciare format culinari di eccellenza. Grazie a una modalità di investimento efficiente che fa leva su un think tank del mondo food e finanza, combinandolo con i migliori investitori di ciascun territorio. Il tutto veicolato da innovative strategie digitali che, nel caso di Zanze XVI grazie al know how specifico di Noonic attraverso il lavoro di Nicola Possagnolo e Nunzio Martinello, hanno amplificato il concept raggiungendo ottimi feedback sul web, sia attraverso il website https://zanze.it attraverso il quale è da oggi possibile prenotare un tavolo che attraverso la pagina Facebook https://www.facebook.com/ZanzeXVI/.

«Zanze XVI è un’avventura che tiene insieme grandi asset del nostro Paese – riassume Alberto Baban che partecipa a questa avventura con la sua holding, Idea 19 srl, con la quale prosegue la propria attività imprenditoriale a favore della manifattura e del Made in Italy -: giovani talenti, digitale e cibo. Da Venezia può nascere un nuovo modello di ristorazione in grado di diventare punto di riferimento per l’alta cucina».

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