Burocrazia, Treviso laboratorio per la semplificazione amministrativa

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Treviso è laboratorio nazionale per la semplificazione amministrativa via telematica. Una semplificazione resa possibile da due fattori: da un lato la c.d. Riforma della PA Madia e dall’altro Unipass, la piattaforma informatica che mette in dialogo i Comuni trevigiani e gli Enti terzi che intervengono nei procedimenti amministrativi (Vigili del Fuoco, Ulss, Genio Civile, Soprintendenza etc). Questo felice «combinato disposto» sta rivoluzionando il rapporto dei trevigiani con la Pubblica Amministrazione, rendendo più veloci e certi i procedimenti che riguardano per esempio l’apertura di un’attività produttiva o una concessione edilizia, e in genere tutti quegli oneri burocratici gestiti dagli Sportelli Unici Attività Produttive (SUAP) e dagli Sportelli Unici Edilizia (SUE).

Avviato il primo luglio 2015 dal Consorzio BIM Piave Treviso, in collaborazione con il Centro Studi Amministrativi e con l’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana, attori e finanziatori principali del progetto che gode anche del supporto tecnico- economico di Bim Piave Nuove Energie, Asco Holding e Asco Tlc, al progetto Unipass aderiscono finora 85 Comuni trevigiani, mentre richieste per entrare nella piattaforma stanno arrivando anche da fuori provincia. Ben 30 sono gli Enti terzi accreditati in piattaforma.

Dal suo avvio la piattaforma, che ha uniformato le procedure e la modulistica per tutti gli aderenti (1.790 le pratiche settate per ciascun Comune, oltre 125 mila le pratiche settate totali), ha gestito 44 mila pratiche amministrative (di cui 24 mila nel solo 2016) mettendo in rete, per la prima volta, oltre mille funzionari di Comuni ed Enti terzi che possono avvalersi di un centro di competenze e di coordinamento assicurato dalla struttura Unipass e supportato dall’esperienza dei gruppi di lavoro dell’Associazione Comuni. Gli utenti registrati sul portale sono 7 mila 500 tra privati, aziende, professionisti etc.

Oggi Unipass è la più estesa rete territoriale telematica a livello nazionale accreditata dal Ministero per lo Sviluppo Economico, ed è perciò monitorata costantemente dai funzionari del Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione Normativa, interessati a valutare gli effetti che la Riforma della PA Madia sta avendo nelle diverse realtà italiane.

A Treviso, gli effetti della semplificazione burocratica si sono visti in particolare su un istituto centrale del regime autorizzativo locale, profondamente rivisitato dalla Riforma PA Madia: la Conferenza dei Servizi.

L’analisi dei dati sulle conferenze di servizi, prima e dopo la riforma, dimostra con evidenza quali impatti può portare una corretta attuazione delle novità introdotte.

Prima della riforma

Nel periodo dal primo luglio 2015 al 27 luglio 2016 sono state convocate 29 conferenze di servizi, con un tempo medio di conclusione dei procedimenti di circa 210 giorni. Basti pensare che solo per l’indizione della conferenza di servizi ci  volevano circa 3 mesi.

Dopo la riforma

Nel periodo dal 28 luglio 2016 al 31 maggio 2017 sono state convocate 67 conferenze di servizi, di cui 53 (79%) risultano concluse, con un tempo medio di durata di 75 giorni. Tra le conferenze di servizi indette 19 (28%) sono in forma simultanea e 48 (72%) in forma semplificata. In particolare, nel periodo considerato, le conferenze di servizi che coinvolgono amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute e della pubblica incolumità dei cittadini (c.d. materie sensibili), che rappresentano il 42% del totale delle conferenze, hanno un tempo medio stimato in 103 giorni; invece, per tutte le altre conferenze di servizi il tempo medio è pari a 56 giorni.

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