Treviso, edile morto sul lavoro. Atalmi: «È emergenza, 24 vittime nel 2017»

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Un operaio edile kosovaro di 34 è morto a Dosson, nel Trevigiano, precipitando dal tetto di un capannone in zona industriale. L’incidente è avvenuto oggi 24 maggio 2017 poco dopo le 13. Alle condoglianze ai familiari Nicola Atalmi, della segreteria provinciale della Cgil di Treviso con delega alla sicurezza sul lavoro, accompagna un allarme: «Sono già 24 dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro in Veneto, un dato quantomeno angosciante, una vera piaga – afferma Atalmi –. La riduzione complessiva delle ore lavorate a causa della crisi non ha comportato una analoga riduzione degli infortuni sul lavoro per cui la tendenza alla diminuzione registrata lo scorso anno è un effetto ottico. Gli incidenti, invece, aumentano e in particolare quelli gravi».

«Oggi è toccato a un giovane operaio di origini kosovare caduto da un capannone in ristrutturazione, il mese scorso a un ventenne operaio trevigiano in trasferta in Emilia. A gennaio una donna imprenditrice a Cimadolmo – elenca l’esponente Cgil –. È inammissibile che sul tema della sicurezza sul lavoro si facciano passi indietro. Ed è inaccettabile che il periodo di crisi sia da alibi per mancare nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Le parti sociali lo denunciano da tempo e chiedono a gran voce che si moltiplichino l’impegno e le iniziative per mettere in sicurezza il lavoro. C’è il sospetto – conclude Atalmi – che mentre le imprese maggiori abbiano ormai introiettato come valore il tema della sicurezza e salute nel posto del lavoro, esistano invece migliaia di piccole aziende e settori produttivi interi dove le norme e la prevenzione sono sconosciute».

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