A Padova apre Invictus, la startup della riabilitazione ortopedica

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Uno spazio di 1600 metri quadri per la prima “officina del movimento” italiana: è la scommessa della startup innovativa Invictus srl che sabato 27 aprile 2017 inaugura la propria sede a Ponte San Nicolò per l’open day dalle ore 11 alle 16 (viale del lavoro 14). Si tratta di un polo tecnologico che, secondo i promotori, rivoluziona l’approccio tradizionale a prevenzione, potenziamento e riabilitazione.

Un centro unico per rispondere a domande diverse, dalla ricerca alla formazione, al cui centro c’è un laboratorio di analisi del movimento: qui con l’utilizzo combinato di sistemi stereofotogrammetrici, sensori inerziali, solette e pedane di pressioni, il movimento del corpo umano e la meccanica dell’apparato muscolo-scheletrico vengono scomposti, sezionati, misurati. Dati preziosi relativi alla cinematica, cinetica e attivazione muscolare che rappresentano la base di partenza di qualsiasi diagnosi. La fotografia scattata dai report sull’analisi del movimento è così la “bussola” del fisiatra e del fisioterapista, ma anche del chinesiologo che mette a punto il programma di allenamento in palestra, del medico che prescrive il programma riabilitativo, del tecnico ortopedico per personalizzare gli ausili o creare le ortesi.

Andrea Castagna, socio unico di Invictus, è la terza generazione della famiglia che ha fondato e gestisce il Gruppo Castagna Ortopedia, realtà presente nel mercato da 70 anni che conta una quarantina di dipendenti nelle quattro sedi fra Milano, Como e Lecco. Coordinatrice del centro Invictus, in cui sono impiegate 30 persone fra dipendenti diretti e collaboratori, è la padovana Maria Sole Peron.

«L’orizzonte cui guarda Invictus – spiega Andrea Castagna – si estende già oltre il Veneto: il nuovo centro sperimentale è destinato a diventare un modello che vogliamo poi progressivamente riproporre, anche se con format più ridotti, in altre città italiane. L’obiettivo è quello di creare una rete nazionale di cui Invictus Padova rappresenterà lo snodo centrale, da cui “irradiare” tutte le altre esperienze. Non ci interessa una crescita dimensionale fine a sé stessa: più che un “marchio” vogliamo esportare un approccio alla valutazione la postura e del movimento in cui crediamo fermamente, una proposta che abbiamo maturato dopo anni di esperienza e che può offrire ai pazienti, ma anche agli sportivi, una risposta davvero nuova». Il nuovo polo tecnologico richiede un investimento complessivo di oltre 4,5 milioni, 3 milioni per la struttura e le dotazioni tecnologiche, 1,5 milioni per la fase di startup.

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