Safilo, delocalizzazione addio. La produzione torna in casa

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«Fra tre anni il settanta per cento dei prodotti sarà realizzato in house». A dirlo Leonardo Innocenzi, capo della produzione Safilo a margine dell’inaugurazione di un nuovo reparto nel principale stabilimento del gruppo. L’azienda di Longarone dà quindi un importante segnale di controtendenza che conferma solo in parte ciò che avviene nei grandi gruppi industriali, la tendenza crescente a chiudere l’esperienza della delocalizzazione. E questo grazie soprattutto all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi. «Già quest’anno, nel 2017 – prosegue Innocenzi – la produzione locale arriverà al 45 per cento, numeri che a breve cresceranno ancora di più».

Per quanto riguarda l’inaugurazione, la nuova linea occuperà venti dipendenti, produrrà un milione di componenti di metallo all’anno e realizzerà completamente un occhiale nell’ambito della stessa linea produttiva.

È in questo contesto che Safilo ha voluto esprimere il proprio riconoscimento al Cavalier Tabacchi per la sua leadership storica dell’Azienda e per l’essere stato di ispirazione al management nel percorso di rinnovamento industriale degli stabilimenti negli anni più recenti, nel segno della tradizione e del valore della manifattura italiana e cadorina in particolare, per la valorizzazione e preservazione dell’arte dell’occhialeria, nel contesto del territorio e della capacità artigianale che ne deriva.

«È un giorno importante nel quale rendiamo omaggio alla personalità che ha guidato storicamente Safilo e che, grazie alla sua tenace dedizione per il nostro patrimonio industriale, rappresenta una fonte d’ispirazione costante nella gestione di oggi e nello sviluppo della nostra ricostruzione industriale italiana, della manifattura e dell’economia del territorio cadorino in particolare» ha commentato Luisa Delgado, amministratore delegato del Gruppo Safilo.

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