Prosecco per il patrimonio Unesco, ecco il nuovo logo della candidatura

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La candidatura al patrimonio Unesco delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene – quelle per intendersi del Prosecco – ha un nuovo logo. L’autore è Ivan Frigo, di Vicenza, che si è aggiudicato i 5mila euro messi in palio dalla Regione Veneto con il contest “Un logo per il paesaggio del Prosecco”, realizzato sulla piattaforma online Zooppa.com, community di creativi ospitata dall’incubatore di imprese H-farm di Roncade. Il logo vincitore, scelto fra oltre 600 proposte, è stato svelato nel corso della fiera Vinitaly a Verona.

In realtà si tratta del secondo logo adottato dalla Regione Veneto per la campagna di candidatura delle colline del Prosecco. Il primo era stato presentato nel settembre 2016 e aveva fatto parlare di sé per la somiglianza con il marchio ufficiale dell’Alto Adige-Südtirol. Un paesaggio montuoso di linee spezzate, reso con diverse tonalità di colori pastello.

Il simbolo dell’Alto Adige Südtirol e il primo logo della candidatura Unesco

In quel caso si trattava del logo per il primo step della campagna, quando l’obiettivo era quello di ottenere una candidatura condivisa a livello nazionale. Obiettivo raggiunto il 26 gennaio, quando la commissione Nazionale italiana per l’Unesco ha adottato ufficialmente la candidatura.

Ora siamo al passaggio successivo: l’inserimento del paesaggio vitivinicolo del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista dell’Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità è una richiesta ufficiale dell’Italia.

Il nuovo obiettivo è far sì che la la candidatura passi al vaglio dell’Unesco, con l’inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità.

Il nuovo logo della candidatura Unesco delle colline di Conegliano e Valdobbiadene

Nuovo stadio della candidatura, e nuovo logo. Che si presenta piuttosto diverso dal precedente. Nelle parole dell’autore, si tratta di “un logo che oscilla tra due anime: la zona delle alte colline e la parte collinare più dolce”. Linee sinuose, al posto di quelle spezzate.

Le somiglianze con l’Alto Adige non ci sono più. E chissà se, come ci si augura, la candidatura verrà accolta dall’Unesco, servirà realizzare un terzo logo.

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