Agricoltura hi tech, startup padovana vola nella Silicon Valley

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Ez Lab ha staccato il biglietto per la Silicon Valley e si appresta a spiccare il volo: la startup padovana – unica italiana – è fra le dieci realtà ammesse per il 2017 a Thirve AgTech, l’acceleratore di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda l’agritech e lo smartfood. La «terra promessa» californiana – sogno impossibile di tanti startupper – sarà la casa del founder Massimo Morbiato e del suo team nei prossimi mesi. L’accesso all’ambito programma di accelerazione – che durerà in totale otto settimane – è accompagnato da un investimento di 100mila dollari da parte del fondo collegato SVG Thrive Fund: 50mila cash e 50mila in servizi di mentorship  a fronte di un ingresso nel capitale per una quota del 5%.

Al termine di questo percorso Ez Lab – «ospitata» fin dalla sua nascita, nel 2015, dall’incubatore dell’Università di Padova Start Cube – potrà presentare la sua piattaforma al servizio dell’agricoltura AgriOpenData da un palcoscenico d’eccezione: il 28 e 29 giugno il Forbes AgTech Summit riunirà i maggiori player e investitori a livello mondiale nel settore, per fare il punto sulle innovazioni e sugli scenari futuri nell’agricoltura.

Il progetto

AgriOpenData è una piattaforma-software in grado di gestire e rendere immediatamente accessibili tutte le informazioni provenienti dal campo, dai trattamenti effettuati su ciascun lotto di terreno fino alle quantità di raccolto: una novità che facilita l’assolvimento dell’obbligo di legge legato alla compilazione del registro dei trattamenti agricoli e consente al tempo stesso di certificare la sostenibilità ambientale e la qualità dei prodotti. Una sorta di “cartella clinica” davvero utilissima, accessibile anche dal proprio Smartphone, che consente all’agricoltore di migliorare al tempo stesso l’efficienza: grazie all’aggiornamento costante e allo storico dei dati è possibile ad esempio ridurre l’uso di fitofarmaci impiegandoli in modo mirato, proprio come fa il medico che prescrive il farmaco dopo aver esaminato il paziente e la sua cartella clinica.

Non solo: grazie all’applicazione della tecnologia blockchain si possono tracciare  in modo sicuro tutti i passaggi della filiera dal campo allo scaffale del supermercato, con importanti ricadute nell’ambito della sicurezza alimentare, cui già guardano con interesse alcune aziende del settore: AgriOpenData promette infatti sviluppi molto interessanti, in particolare nel settore del biologico o del «Km 0», per i quali può rappresentare una nuova e più sicura forma di certificazione.

Sul mercato

AgriOpenData è stata lanciata sul mercato lo scorso ottobre in occasione di Smau Milano, dove ha conseguito il premio Lamarck. Il mese successivo la startup padovana è stata selezionata per il Food Accelerator di H-Farm, cui ha partecipato con altre 5 realtà individuate fra le oltre 260 iniziali raccogliendo l’interesse di alcuni potenziali investitori.

Non solo: il prossimo 8 maggio, assieme al Cnr, sarà fra le realtà protagoniste del momento di apertura di «Seeds & Chips Global Food Innovation Summit», uno degli appuntamenti di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda l’innovazione nell’ambito del food. Altro evento già nell’agenda di Morbiato e del suo staff è la trasferta a Berlino del prossimo giugno, quando sarà fra le realtà selezionate per un evento presso l’ambasciata italiana e un tour degli incubatori della capitale tedesca, promosso dal 14 al 16 giugno in occasione dell’edizione Smau Italy Restarts Up a Berlino.

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