Nasce Ribes-Nest, rete innovativa su salute e alimentazione

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Cinquantadue aziende venete e 12 università ed enti di ricerca si alleano per agevolare l’innovazione nei settori della salute e dell’alimentazione. Sommate insieme, rappresentano oltre 8 miliardi di euro di fatturato e oltre 12 mila addetti. Sono i numeri di Ribes-Nest, la nuova Rete Innovativa Regionale (RIR) presentata all’Università di Padova il 3 marzo 2017. Costituita come società consortile la rete (riconosciuta dalla Giunta Regionale del Veneto con dgr 1697 del 2016) ha posto le sue basi, con l’adesione delle prime imprese, fin da giugno 2015.

Un progetto che si ispira alla Legge Regionale 13 del 32014 che individua nelle reti d’impresa innovative un modello per agevolare la collaborazione tra aziende e soggetti della conoscenza e per incrementare lo sviluppo di alcuni comparti ad alto contenuto innovativo. Tra gli obiettivi ci sono azioni di “cross-fertilization” fra le diverse aree tematiche coinvolte: agroalimentare, agroindustriale, diagnostico, cosmetico.

Ribes-Nest coinvolge 12 soggetti della conoscenza (di cui 6 soci) e 52 aziende (di cui 48 socie della scarl). Erano presenti alla presentazione, oltre alla professoressa Margherita Morpurgo della Fondazione Univeneto in rappresentanza del rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, il presidente della neo-nata rete Mauro Fanin, imprenditore del settore agrifood, Mauro Trapani, direttore dell’area sviluppo economico della Regione del Veneto e i rappresentanti delle aziende che aderiscono alla rete.

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«La funzione delle reti – ha aggiunto Trapani – è quella di mettere in relazione aziende grandi, medie e piccole e di creare un collegamento più stretto tra domanda e offerta di ricerca. L’avvio delle RIR è la precondizione per la partenza dei bandi regionali con i fondi POR FESR 2014-2020. L’asse dedicato alla competitività dei sistemi produttivi ha una dotazione complessiva di 170 milioni di euro e l’asse incentrato su ricerca e innovazione altri 114 milioni. Al loro interno sono previste azioni e linee di finanziamento rivolte ai sistemi imprenditoriali di tipo distrettuale e di filiera, tra cui le aggregazioni e le reti d’impresa. Il mondo delle aziende, d’altra parte, sente la necessità di aggiornare i propri modelli di sviluppo che siano orientati sempre più verso progetti di innovazione di prodotto ».

«Il modello NordEst è un sistema che deve rinnovarsi – commenta Mauro Fanin –. Il campanilismo e l’individualismo non fanno più parte della cultura d’impresa».

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