Il Green Building Council si incontra a Mestre. Ecco gli edifici verdi del Veneto

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Tutti gli attori dell’edilizia sostenibile del Nordest si ritroveranno giovedì 23 2017 marzo al Parco scientifico e tecnologico Vega di Mestre (edificio Antares, a partire dalle 14.30) per un punto della situazione del settore nel territorio. L’occasione è il convegno “I protocolli di sostenibilità: una risposta all’emergenza ambientale, un’opportunità per lo sviluppo del territorio” organizzato dal chapter Veneto-Friuli Venezia Giulia del Green Building Council (GBC) Italia, associazione che promuove il sistema di certificazione indipendente LEED.

Al convegno si analizzeranno casi di studio in Veneto già certificati, che sono anche esempi di tipologie diverse di edificio green: fra questi l’H-Campus di Roncade (Treviso), il Padiglione Aquae a Marghera e il residence Galileo a Costabissara (Vicenza), il primo edificio residenziale in Italia ad avere la certificazione oro del protocollo GBC Home. Si parlerà anche del museo M9 di Mestre, ora in costruzione, e di come i criteri LEED possono entrare nella progettazione urbana, cosa avvenuta a Conegliano.

Il sistema LEED (Leadership in energy and environmental building) è uno standard internazionale di costruzione e ristrutturazione che ha come obiettivo il controllo e il contenimento dei consumi e dell’impatto ambientale, e che si divide in più protocolli, dall’edilizia residenziale, commerciale, scolastica, alla riqualificazione edifici storici fino alla progettazione di interi quartieri.

Veneto e Fvg, 1 milione di metri quadri LEED

In Italia gli edifici certificati con questo protocollo sono 126 e altri 346 hanno l’iter in corso: di questi 65 sono in Veneto e Friuli-Venezia Giulia (20 certificati e 45 registrati in corso di certificazione) pari a un milione di metri quadri, la seconda area in Italia. In Veneto spiccano l’atelier di Bottega Veneta inaugurato a Montebello (Vicenza) nel 2014 e la scuola materna Crosara di San Bonifacio (Verona), entrambi con certificazione platino. Ca’ Foscari a Venezia è dal 2013 l’edificio più antico al mondo con la patente LEED della sostenibilità.

Fra le province venete, Vicenza conta 18 edifici certificati LEED, Treviso 16, Venezia 12, Verona 5 e Padova 2.

I casi di studio LEED nel Nordest

Il convegno del 23 marzo al Vega sarà occasione di incontro e networking fra gli oltre 70 soci nel territorio. Per questo il punto focale della giornata saranno le relazioni su alcuni casi di studio di edilizia certificata e su esempi industriali di produzione di materiali da costruzione improntati alla sostenibilità.

Residenzialità: il condominio Galileo (Costabissara, Vicenza)

residence galileo costabissara LEEDCostruito fra l’estate 2013 e la primavera 2015, è il primo edificio residenziale ad avere ottenuto in Italia la certificazione oro del protocollo GBC Home. Inserito in un quartiere che ha cominciato a svilupparsi nel 2008, rispetto agli edifici già presenti (classe energetica B e C) le otto unità che compongono il residence Galileo sono in classe A con un consumo di 35 kW/mq anno.

Alcune delle caratteristiche che hanno contribuito al punteggio di 64/110 per la certificazione oro: gestione totale delle acque piovane, il 92% dell’acqua calda sanitaria è prodotta da fonti rinnovabili, l’88% dei rifiuti da costruzione è stato riciclato e, per quanto riguarda i materiali di costruzioni, erano tutti “a km 0”, cioè prodotti in Veneto. In particolare: il 99% dell’acciaio utilizzato arrivava da fonti riciclate, tutto il legno impiegato è certificato. Rispetto all’edilizia standard, il condominio Galileo ha incrementato il suo valore del 12%.

Luoghi di formazione: H-Campus (Roncade, Treviso)

Nato come costola dell’incubatore di imprese H-Farm, H-Campus è un esempio di edilizia sostenibile per la formazione sia nelle strutture già presenti sia nell’ampliamento, la cui conclusione è prevista nel 2018. Tutti gli edifici sono, e saranno, di altezza contenuta per limitare l’impatto paesaggistico e inseriti in un’area verde.

Il progetto è stato focalizzato fin dall’inizio sulla centralità degli utenti, al fine di creare le condizioni ottimali per l’apprendimento: la contaminazione tra ambiente interno ed esterno, l’illuminazione naturale, la qualità dell’aria interna, la minimizzazione del disturbo acustico e il benessere termico sono stati pertanto oggetto di particolare cura. Le strutture saranno costruite in modo modulare, utilizzando un’architettura di qualità imperniata sugli elementi della natura (irraggiamento solare, moti convettivi, materiali “a km 0”) con, per esempio, la minimizzazione delle superfici pavimentate e la gestione integrata delle acque meteoriche. L’intera area utilizzerà fonti di energia rinnovabili.

Luoghi aperti al pubblico: il museo M9 (Mestre, Venezia)

Il futuro polo culturale di Mestre, inaugurazione prevista a fine 2018, sarà un’operazione di rigenerazione urbana a pochi passi da piazza Ferretto che coinvolge anche la struttura cinquecentesca di un ex convento. Le differenti soluzioni tecnologiche e progettuali green includono infissi ad alte prestazioni, sistemi di illuminazione a basso consumo e un campo di sonde geotermiche (oltre 60) che consentiranno di coprire il 100% del fabbisogno termico dell’edificio durante il periodo invernale, e circa il 40% del fabbisogno estivo per il raffrescamento degli ambienti. In questo modo, l’M9 avrà un risparmio energetico di circa il 35% rispetto allo standard di riferimento.

Per quanto riguarda i materiali, le proiezioni aggiornate dicono che il 20% dei materiali usati per la parte museale di M9 sono di provenienza regionale con un 12% di componente riciclata, percentuali che diventano rispettivamente 40% e 24% per la parte commerciale. Grazie a queste scelte M9 sarà uno dei primi musei italiani ad ottenere la certificazione LEED Gold.

Università venete fra i partner

Al convegno parteciperanno anche lo Iuav di Venezia e l’università di Padova. Lo Iuav, che è socio GBC Italia, presenta il master Beam (Building Environmental Assessment and Modelling): il master, ora alla terza edizione, mira a formare professionisti in grado di quantificare e valutare la prestazione energetica, ambientale nonché l’impatto economico di edifici nuovi ed esistenti. L’ateneo patavino, invece, presenta UniZEB, il laboratorio di edilizia sostenibile che coinvolge ottanta studenti di dodici facoltà e dieci professori: l’obiettivo è progettare e realizzare un Zero Energy Building abbinando all’esperienza didattica la collaborazione con le imprese del territorio.

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