Banca Ifis, crescono utili e dividendi

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Utile netto di 687,9 milioni di euro rispetto ai 162,0 milioni di dicembre 2015 con un incremento del 324,7%. Un risultato ottimo quello di Banca Ifis (le cui azioni nel frattempo volano in borsa) significativamente influenzato – per 623,6 milioni di euro – dagli effetti dell’acquisizione dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca. Questo quanto emerge dal Consiglio di Amministrazione della banca,  riunitosi oggi 16 marzo sotto la presidenza di Alessandro Csillaghy De Pacser, per l’approvazione del documento sui risultati relativi all’esercizio 2016 e il Piano Strategico 2017-2019. É stata inoltre proposta all’Assemblea degli Azionisti, che si riunirà in data 21 aprile 2017, la distribuzione di un dividendo pari a 0,82 euro per azione.

L’utile normalizzato del solo Gruppo Banca IFIS, al netto della bargain (623,6 milioni di euro) e dei costi connessi all’acquisizione dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca (complessivamente pari a 27,5 milioni di euro, di cui 10,7 milioni di euro di maggiori costi di funding e 16,5 milioni di costi operativi) si attesta a 89,8 milioni di euro, con una crescita sul normalizzato 2015 del 14,2%. L’utile per azione al 31 dicembre 2016 è pari a 12,94€; l’utile normalizzato per azione è pari all’1,69€. Il dividendo proposto è di 0,82 euro/azione.

«Con il nuovo Piano Strategico 2017-2019 Banca IFIS si dà obiettivi importanti nel supporto alle imprese e nel recupero del credito da imprese e famiglie in difficoltà» è il commento di Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS. Il piano prevede già nel 2017 il pareggio per la controllata Interbanca, acquisita a fine novembre 2016. Con obiettivi “alti” per il 2019, quando si prevede un utile in aumento almeno del 40%. «Abbiamo liquidità e capitale, risorse e tecnologia, idee e motivazione per continuare nel nostro percorso di crescita. Il Piano fissa le tappe nei settori di presenza della Banca; i mezzi a disposizione consentono tuttavia ulteriore spazio per cogliere le occasioni di sviluppo che il mercato del credito ci sottopone. Valuteremo con la massima attenzione i rischi e le ulteriori opportunità. Nel 2017 completeremo la fusione per incorporazione di Interbanca razionalizzando così la struttura del Gruppo; e spingeremo ancora sull’acceleratore della trasformazione digitale, forti della consapevolezza che la Banca del domani sarà più tecnologia e dati, meno sportelli e contatto fisico con la clientela. Una banca più “magra” al servizio di clienti più esigenti, più velocemente, con servizi sempre più mirati.»

 

Ti potrebbe interessare