Pilkington di Porto Marghera, riapre il forno e 50 assunzioni

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Una boccata d’ossigeno per l’area industriale di Porto Marghera. La Pilkington, che produce vetro per conto della multinazionale giapponese Nsg, torna a investire nello stabilimento veneziano che impiega oggi 130 persone. Da quasi cinque anni, cioè dal 2012, il forno dello stabilimento era spento e l’attività andava avanti a singhiozzo, con periodi di cassa integrazione e una generale incertezza sul futuro dell’azienda. Oggi il personale è in contratto di solidarietà.

L’azienda ha deciso il 13 febbraio 2017 di riavviare il forno e di tornare a investire 20 milioni di euro, sulla base di  un accordo con sindacati, Comune, Regione e Ministero dello sviluppo economico. I fondi serviranno per interventi che entro la fine 2017 consentiranno di produrre circa 170mila tonnellate di vetro.

Pilkington di Venezia, 50 nuove assunzioni

L’investimento sarà in parte cofinanziato dallo stesso Mise e dall’agenzia Invitalia. E l’operazione dovrebbe portare a 50 nuove assunzioni. Tanto che è già partita la “corsa al curriculum” da parte dei disoccupati dell’area veneziana.

«Dal punto di vista sociale per questo lembo industriale del Veneto è un risultato importante – afferma il presidente di Pilkington Italia Graziano Marcovecchio – perché Porto Marghera non vedeva rinascere un’iniziativa industriale da un bel po’: siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro, programmare nuove assunzioni, dando risposta alla disoccupazione giovanile, e creare un indotto».

Per il sindaco Luigi Brugnaro «il caso di Pilkington di Porto Marghera è un bell’esempio di rilancio della nostra area industriale e produttiva, una scommessa che dobbiamo vincere nel futuro. Il Comune ha investito molto in quell’area con una serie di finanziamenti specifici per la viabilità, con l’impegno sulle bonifiche, che non a caso sono uno dei temi inseriti nel Patto per Venezia, sottoscritto con il Governo, perché noi crediamo nella rinascita di Porto Marghera di cui quest’anno celebriamo il centenario».

Si torna a investire a Porto Marghera

«Raccontiamo e diamo certezza a un progetto d’investimento forte – aggiunge l’assessore allo sviluppo economico di Venezia, Simone Venturini –. È la dimostrazione che il Sistema Venezia funziona bene perché finalmente Regione e Comune dialogano e perché il rapporto tra istituzioni e sindacati è volto allo sviluppo». E l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ringrazia «il sindacato per non aver mollato e l’azienda per scommesso sul potenziale di Porto Marghera».

La Cgil veneziana parla di «evento degno dei festeggiamenti del centenario del polo industriale e che restituisce speranza, nel panorama di chiusure e cessazioni continue delle attività produttive, degli ultimi anni». E ricorda come «all’epoca della fermata del forno l’ottica già proiettata verso il futuro dell’azienda e dei sindacati, consentì di bloccare il funzionamento dell’impianto senza comprometterne una possibile riapertura, facendo in modo cioè di agevolare un’eventuale ripartenza». Ora la nuova opportunità dovuta alla «necessità di fermare per manutenzione altri due impianti in Germania», con Pilkington che «punta di nuovo su Porto Marghera per coprire la domanda di manufatti, che altrimenti rimarrebbe insoddisfatta».

Foto: Pilkington Venezia, via parliamodilavoro.it

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