Industria 4.0, l'80% delle Pmi della meccanica veneta pronte a investire

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La meccanica veneta è sempre più orientate all’industria 4.0. Secondo una ricerca sull’industria manifatturiera italiana con focus sul Veneto realizzata dall’Osservatorio Mecspe, in collaborazione con Grs, presentata il 16 gennaio 2017 a Vicenza in occasione del convegno “Laboratori Mecspe – Fabbrica digitale, la via italiana per l’industria 4.0”, il 62,8% delle aziende della meccanica giudica in modo positivo il Piano Industria 4.0, una percentuale superiore alla media italiana (50,3%). Il 51,4% valuta il progetto positivamente, ma attende la prova dei fatti, mentre l’11,4% esprime piena fiducia nel progetto.

Nel 2017 secondo lo studio oltre il 50% delle imprese usufruirà delle agevolazioni previste dal Piano Industria 4.0 per gli investimenti in nuove tecnologie e oltre l’80% nei prossimi anni investirà parte significativa del fatturato per trasformare la propria azienda in fabbrica intelligente. Dal modello industria 4.0 la gran parte delle aziende si attende riduzione dei costi e aumento dei ricavi fino al 15%.

«Per tradizione e vocazione manifatturiera, il Veneto rappresenta il laboratorio ideale per lo sviluppo del modello industriale 4.0, che sarà favorito dall’istituzione del Competence Center del Nord Est, con capofila l’Università di Padova in sinergia con gli altri atenei veneti, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia – spiega Emilio Bianchi, direttore di Senaf, la società che organizza Mecspe e che ha commissionato l’osservatorio –. Ecco perché abbiamo scelto questa regione come prima tappa del nostro progetto».

Per diffondere il modello industry 4.0 nel tessuto manifatturiero italiano il governo ha predisposto un piano di ammortamenti, con l’aliquota per gli investimenti che nel 2017 passerà dal 140% al 250%. Il 51,4% del campione della ricerca dichiara che usufruirà degli incentivi, anche in questo caso mostrandosi più ricettiva verso il piano rispetto alla media italiana (48,9%). Il 34,3% delle aziende utilizzerà l’ammortamento dopo aver già beneficiato del precedente, mentre il 17,1% ne beneficerà per la prima volta.

Per quanto riguarda gli investimenti per trasformare l’impresa in una fabbrica digitale, nei prossimi anni, ben il 41,9% delle aziende è disposto a investire una quota del fatturato compresa tra l’11% e il 25%, sempre il 41,9% attuerà investimenti al di sotto del 10% dei ricavi. La percentuale di chi non è disposto ad investire è del 16,1%, un dato inferiore rispetto alla media italiana (17,7%).

In termini di vantaggi che l’industria 4.0 offrirà nei prossimi tre anni, l’88,5% delle aziende si aspetta una riduzione dei costi fino al 15%, una percentuale che aumenta tra il 16% e il 30% per l’11,5% del campione. Il 75% delle imprese si attende un aumento dei ricavi fino al 15%, il 17,9% tra il 16% e il 30% di crescita e il 7,1% del campione tra il 31% e il 50%.

Tra le nuove tecnologie o processi innovativi che saranno introdotti entro la fine del 2017, emergono produzione additiva e robotica collaborativa per il 20% delle aziende intervistate, cloud computing per il 14,3%, meccatronica, robotica, internet of things, big data e materiali intelligenti per l’11,4%, nanotecnologie e sicurezza informatica per l’8,6%, simulazione per il 5,7%.

 

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