Il Pil del Veneto nel 2016 crescerà solo dello 0,8%

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L’Istat conferma che il 2015 è stato per l’economia veneta un anno più deludente del previsto: il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,6% rispetto al 2014, mentre sei mesi fa la stima era +0,8%. E per il 2016 la stima è di una crescita poco superiore: +0,8%. Lo mette nero su bianco il rapporto Veneto Internazionale 2016 di Unioncamere: «L’economia regionale ha mantenuto una dinamica debole ma positiva anche nella prima parte del 2016, nonostante la domanda estera sia diventata progressivamente meno vivace, penalizzata dal rallentamento del commercio mondiale e dalla perdita di competitività indotta dall’apprezzamento del cambio» si legge nel rapporto.

Le previsioni più aggiornate sembrano delineare un proseguimento della crescita nell’ultimo scorcio dell’anno e nei primi mesi del 2017. Secondo le ultime stime, il Veneto chiuderà il 2016 con una variazione pari allo 0,8% su base annua, di poco superiore a quella del 2015. Per il 2017 si prospetta un’accelerazione delle esportazioni che potrà garantire all’economia un ritmo di crescita più sostenuto (+0,9%).

Esportazioni stabili

Dopo l’assestamento del 2015 (+5,3%), nei primi nove mesi del 2016 le esportazioni venete sono rimaste pressoché stabili (+0,7% su base annua). La crescita piatta dell’export registrata nel primo semestre dell’anno (+0,2%) si è rafforzata nei mesi estivi che hanno evidenziato una dinamica tendenziale decisamente positiva (+1,9%). Tale tendenza è ascrivibile principalmente al recupero degli scambi verso alcuni importanti mercati, in particolare verso l’America settentrionale (+2,8% rispetto all’anno precedente) e l’Asia centrale (+9,5%) e per alcuni settori strategici, come l’occhialeria (+4,9%), gli alimentari (+4,1%) e le bevande (+9,2%).

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Nel 2015 in Veneto gli operatori che hanno realizzato almeno una transizione commerciale con l’estero hanno raggiunto quota 28.903 (+3,9%) da 27.832 nel 2014. Circa il 73,4% delle vendite all’estero è generato da 1.057 medi e grandi operatori che esportano ogni anno 42,2 miliardi di euro, mentre il restante 23,6% si distribuisce in modo direttamente proporzionale alla dimensione dell’operatore. Il valore medio esportato per operatore (margine intensivo) ha registrato per il Veneto un +1,4% ascrivibile prevalentemente ai grandi operatori, strutturati e orientati strategicamente verso i mercati esteri.

La propensione all’export dell’economia regionale negli ultimi 5 anni è passata dal 37,5% del 2010 al 42,7% del 2015 (Nord-Est 39,9%, Italia 28,2%), assegnando al Veneto il primato tra le principali regioni export-oriented. In particolare, secondo l’indagine VenetoCongiuntura, nel 2015 oltre la metà delle imprese manifatturiere ha operato sui mercati stranieri (52,3%) ricavando una parte consistente del fatturato dalla vendita di prodotti all’estero. L’incidenza delle imprese esportatrici sul totale cresce all’aumentare della dimensione aziendale: dal 23,5% delle microimprese al 57,5% delle piccole, all’88,9% delle medie imprese e 96,3% delle imprese più grandi.

Investimenti all’estero, bilancio positivo

Il Veneto, come l’Italia, si conferma un territorio più investitore che beneficiario: i flussi netti di investimenti diretti all’estero hanno registrato un saldo fortemente positivo pari a 1,3 miliardi di euro (da -749 milioni). Nel 2015 il rilevante saldo positivo è emerso grazie al forte recupero degli investimenti diretti verso l’Europa (1,2 miliardi). Crescente il saldo anche verso l’America (59 milioni). In peggioramento i saldi verso Asia (99 milioni) e Oceania (-12 milioni). La distribuzione settoriale degli investimenti all’estero ha presentato un soddisfacente risultato nel settore delle intermediazioni finanziarie (796 milioni), del commercio (279 milioni) delle attività immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo (113 milioni).

Alla fine del 2015 le imprese a partecipazione estera in Veneto sono 961 per un totale di oltre 58mila dipendenti e un fatturato aggregato pari a quasi 25 miliardi di euro (+2,2% sul 2014). Invece, le imprese estere a partecipazione veneta sono 4.193, con oltre 156 mila dipendenti e un fatturato di 22 miliardi di euro (-0,2% rispetto al 2014).

L’interscambio internazionale di servizi del Veneto ha espresso un andamento assai vivace tornando a esprimersi su livelli soddisfacenti dopo anni contrassegnati da una certa fiacchezza. Le esportazioni di servizi (crediti) del Veneto hanno continuato a crescere nel 2015 (+14,3%) portandosi a 6,7 miliardi di euro, il 9,4% del totale nazionale. Oltre il 77% delle vendite all’estero di servizi deriva dalla spesa sostenuta dai turisti stranieri nel territorio. Nel 2015 in Veneto si concentra il 14,5% della spesa dei viaggiatori stranieri in Italia (la quota regionale è scesa di 0,5 p.p. dal 2007). Sono circa 5,2 miliardi di euro le entrate turistiche (+8,2%) registrate nel 2015 che hanno consentito al Veneto di confermarsi la terza regione più attraente in termini di spesa per i visitatori stranieri dopo Lazio (+6,2%) e Lombardia (+3,8%).

Premio Marco Polo, i vincitori

Oggi 14 dicembre presso la Camera di Commercio di Belluno è stato presentato il report ed è stato consegnato il Premio regionale Marco Polo, 26esima edizione, istituito da Unioncamere Veneto quale riconoscimento per lo sviluppo dell’interscambio regionale. Ecco i vincitori:

BELLUNO Costan S.r.l. – Limana | O.C.S. Moulds S.r.l. – Limana
PADOVA Unox S.p.A. – Cadoneghe | Diemme Caffè S.p.A. – Albignasego
TREVISO Schiavinato S.r.l. – Pieve di Soligo | Iris Vigneti s.s.soc.agricola – Mareno di Piave
ROVIGO Ortogreen S.r.l. – Lusia
VENEZIA Metalgalante S.p.A. – Noventa di Piave
VERONA Consorzio ortofrutticolo di Belfiore soc.coop. agricola – Belfiore | Campeggio Bella Italia S.p.A. – Peschiera del Garda
VICENZA Ferplast S.p.A. – Castelgomberto | Tessarolo S.r.l. – Romano d’Ezzelino

Le aziende premiate dal Premio Marco Polo 2016

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