Pensioni, in Veneto 4 ricorsi contro il blocco delle rivalutazioni

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Lo Spi Cgil promuove quattro ricorsi “pilota” per recuperare integralmente i soldi persi con il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, che in Veneto interessa circa 400mila pensionati. Il blocco delle rivalutazioni delle pensioni superiori a poco più di 1.400 euro mensili lordi negli anni 2012 e 2013 (blocco introdotto dalla legge Monti-Fornero) è stato “bocciato” dalla Corte Costituzionale con una sentenza che ha stabilito l’obbligo per lo Stato di risarcire i pensionati. Il governo Renzi, con la legge 109/2015, ha restituito una parte, in media il 20%, quanto dovuto, e solo agli anziani con un reddito compreso fra i 1.400 e i 3mila euro lordi mensili, che in Veneto sono circa 410mila (140mila uomini e 270mila donne).

Di qui l’azione legale dello Spi Cgil che, con i ricorsi pilota, punta su una nuova sentenza della Corte Costituzionale che imponga al governo di restituire in toto le rivalutazioni. «Certo con l’accordo firmato il 28 settembre scorso si è ripreso il cammino del confronto con il governo sul valore delle pensioni e sul sistema previdenziale – afferma Rita Turati, segretaria generale dello Spi Cgil Veneto –. Ma quella del blocco delle rivalutazioni rimane una partita aperta che pesa come un macigno sui redditi dei pensionati».

Secondo i calcoli del sindacato pensionati, le persone coinvolte devono ricevere arretrati per un importo medio di circa 3mila e 500 euro a persona. Tuttavia per sperare di poter ottenere gli arretrati è necessario fermare i tempi della prescrizione, per questo Spi Cgil ha lanciato la campagna “Occhio alla prescrizione” che consiste nell’inviare una raccomandata, con ricevuta di ritorno, all’Inps entro il 31 dicembre 2016.

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