Numero verde anti crisi, oltre 3mila chiamate in quattro anni

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Sono 3.198 le telefonate arrivate al numero verde “inOltre”, il servizio di consulenza e supporto psicologico per imprenditori e lavoratori in difficoltà a causa della crisi economica, istituito dalla Regione Veneto e gestito dall’Ulss 4 Alto Vicentino in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia applicata dell’Università di Padova.

Lunedì 14 novembre 2016 la trasmissione “I dieci comandamenti” condotta su Rai3 da Domenico Iannacone – che si può rivedere in streaming a questo link –  ha dato spazio al racconto dello sportello. Appena mezz’ora dopo la fine della puntata è arrivata al numero verde (800334343, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7) la prima telefonata da ogni angolo d’Italia, in un flusso che è incrementato decisamente nei giorni successivi.

«Certo dopo queste occasioni di visibilità sui media, si verifica un picco nelle chiamate – racconta Emilia Laugelli dell’Ulss 4, responsabile del servizio –. Ma il flusso di uno-due contatti al giorno per noi rimane pressoché costante, perché molte persone si annotano il numero per poi chiamare anche dopo mesi in caso di necessità».

InOltre, in numero verde anti crisi aperto 24 ore su 24

Ma tra i numerosi contatti giunti a seguito della trasmissione, questa volta non ci sono solo richieste di aiuto. Anche privati cittadini, qualche professionista, agenzie di consulenza, persino un imprenditore che ha superato un momento di crisi, hanno chiamato il numero verde per mettersi a disposizione e offrire il proprio contributo al progetto. «È proprio questo che intendiamo dire quando evidenziamo che la crisi, le crisi, possono essere occasioni per rafforzare la coesione sociale della comunità» spiega Gian Piero Turchi, dell’Università di Padova, responsabile scientifico del servizio. «Tutti possono offrire un contributo, ed è così facendo che insieme si creano e si stringono quelle interazioni che promuovono la salute di una comunità».

Attivo dal 2012, ad oggi il servizio inOltre ha accolto 3.198 chiamate. Oltre un centinaio i contatti di piccoli e medi risparmiatori colpiti dal crack delle banche popolari, tra tutti questi quasi 500 persone dopo la prima telefonata sono state seguite sul territorio, in percorsi di consulenza che li hanno accompagnati anche verso i servizi disponibili. «Il progetto è a disposizione di tutti, cittadini e servizi, per chi chiede aiuto e chi si rende disponibile ad aiutare. Siamo uno snodo del territorio che promuove il dialogo e le relazioni, e va incontro a tutti i membri della comunità» conclude Emilia Laugelli.

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