Crack BpVi e Veneto Banca, dalla Regione mezzo milione per gli azionisti beffati

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Mezzo milione di euro per le spese legali dei circa 200mila azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca colpiti dall’azzeramento dei risparmi dovuto al crollo del valore azionario delle due ex banche popolari venete (ora Spa in mano al Fondo Atlante). La misura è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto il 14 novembre 2016. Il fondo sarà valido, con la disponibilità di altri 500mila euro, anche nel 2017. I soldi non andranno direttamente ai risparmiatori, ma sosterranno le spese di contenzioso legale per coloro che intendano intentare causa nei confronti dei vertici bancari oppure sedersi ai tavoli di conciliazione. Il fondo regionale finanzia anche l’attivazione di servizi di assistenza psicologica e sociale, nelle quattro Ulss venete dei territori considerati ‘epicentro’ della grave crisi bancaria dello scorso anno.

La crisi delle due banche ha “bruciato” il 3,4% del Pil del Veneto per il 2016, almeno 5 miliardi di euro di perdite rispetto allo stock di attività finanziarie, con una perdita media per socio pari a 47mila euro (45mila per ogni famiglia e 57mila per ogni impresa), e azionisti colpiti concentrati nelle province di Vicenza (44%) e di Treviso (33%).

Zaia: aiuto concreto ai risparmiatori

«Lo stanziamento di 500 mila non rappresenta sicuramente la panacea per le centinaia di migliaia di azionisti che si sono visti azzerare investimenti e risparmi – sottolinea Luca Zaia, presidente della Regione Veneto – ma aver convogliato le risorse su associazioni e comitati significa offrire una aiuto concreto ed efficace ad interi gruppi omogenei di risparmiatori. Con una somma di per sé limitata sarà quindi possibile ottenere un grande risultato garantendo a decine di migliaia di persone il diritto a chiedere giustizia e a rivendicare un risarcimento».

Lanzarin: modificare il calcolo Isee

«I destinatari non saranno le persone fisiche, ma le associazioni e comitati che rappresentano i cittadini danneggiati – spiega Manuela Lanzarin, assessore ai servizi sociali della Regione Veneto –. In questo modo la Regione assicura una valenza collettiva al fondo di solidarietà, in modo da estenderne e renderne più efficace l’azione ai fini di un possibile risarcimento».

«Su proposta della Giunta regionale il Consiglio – aggiunge l’assessore – ha infine dato mandato all’esecutivo di assumere ogni possibile iniziativa per modificare il sistema di calcolo dell’Isee (indicatore di situazione economica equivalente) ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali e socio sanitarie in modo da tener conto della svalutazione subita dai titoli azionari posseduti dai risparmiatori delle due popolari venete».

Fracasso: tutelare i dipendenti BpVi e Veneto Banca

«Un primo obiettivo è stato raggiunto e dobbiamo far sì che gli effetti negativi della completa svalutazione dei titoli siano parzialmente compensati» commenta il consigliere regionale del Pd Stefano Fracasso, correlatore del Pdl n. 189, che è andato a modificare l’articolo 11 della legge regionale numero 7 del 23 febbraio 2016 per quanto riguarda gli interventi per l’assistenza legale destinati ai cittadini veneti danneggiati dalle banche operanti nel territorio della Regione del Veneto.

«Bene l’aumento di 500mila euro del fondo per l’assistenza legale tramite le associazioni e i comitati dei consumatori, ma c’è ancora molto da fare – dice il consigliere –. Oltre ai risparmiatori non possiamo sottovalutare la questione che riguarda i dipendenti. Abbiamo letto che Veneto Banca e Popolare di Vicenza stanno preparando dei piani industriali con una notevole riduzione dei dipendenti, tra le ottocento e le mille persone: si rischia dunque una vera e propria emergenza occupazionale».

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