Studi di settore, gasolio meno caro: vittoria di Confartigianato

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Una segnalazione di Confartigianato Veneto cambia lo studio di settore per le aziende di trasporto merci, e fa risparmiare le imprese sul costo del gasolio. Lo studio di settore WG68U (quello relativo alle imprese di trasporto merci su strada e servizi di trasloco) terrà quindi conto della significativa riduzione del costo del carburante avvenuta nel 2015. L’intervento ha interessato la determinazione della coerenza, riducendo la soglia minima dell’indicatore costo per litro di benzina o gasolio consumato durante il periodo di imposta.

«Una segnalazione partita dalla categoria del Veneto, supportata da dati concreti ed inconfutabili, ha portato ad una piccola ma sostanziale modifica allo studio di settore – dice Nazzareno Ortoncelli, Presidente della federazione trasportatori di Confartigianato Imprese Veneto –. L’intervento ha interessato la determinazione della coerenza, riducendo la soglia minima dell’indicatore costo per litro di benzina o gasolio consumato durante il periodo di imposta».

Studi di settore: meno oneri per i camionisti

«Abbiamo evitato una situazione diffusa di incoerenza per migliaia di imprese venete (ben 6.748 quelle operative nei due settori in regione e quasi 70mila in Italia) – dice Ortoncelli – che avrebbe ingiustamente precluso l’accesso al regime premiale ed ai vantaggi connessi quali, ad esempio, la riduzione del periodo di accertamento fiscale».
In Veneto le aziende artigiane di trasporto sono 6.748, e sono diminuite di 262 unità dal secondo trimestre 2015 allo stesso periodo del 2016: una contrazione del -3,7% ben oltre il doppio di quella registrata nello stesso periodo nel complesso dell’artigianato -1,4%.

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Trasporto merci in crisi

«Doppiamente svantaggiati dalla crisi come tutti da un lato e dalla vicinanza di Paesi come la Slovenia e la Croazia in cui pressione fiscale, costo del lavoro, dei carburanti e della manutenzione dei mezzi sono nettamente inferiori -dichiara Ortoncelli – il nostro settore sta patendo un declino che pare inarrestabile. Negli ultimi 20 anni si è ridotto della metà e l’emorragia non pare volersi arrestare. Sarebbe stata una beffa se a tutto ciò si fosse aggiunta anche una penalizzazione da parte degli studi di settore. Sembra incredibile ma prosegue pur essendo sotto gli occhi di tutti la significativa riduzione del costo del carburante avvenuta nel 2015, abbiamo dovuto lavorare non poco sia a livello regionale, in sede di osservatorio sugli studi, che a livello nazionale per vedere riconosciuta la possibile penalizzazione dovuta al peso, rilevante, del carburante nell’attività di trasporto e pertanto tenuto specificatamente conto dagli indicatori di coerenza previsti per lo studio WG68U».

«Un sollievo quindi – conclude Ortoncelli – quando la Commissione degli esperti per gli studi di settore, nella riunione del 15 settembre 2016, ha ritenuto di aggiornare la soglia minima dell’indicatore di coerenza economica Costo per litro di benzina o gasolio consumato durante il periodo di imposta dello studio. Anche se l’intervento di aggiornamento non comporta effetti sulla stima dei ricavi, molte aziende del settore che risultavano incoerenti per colpa di questo indicatore, ora potrebbero risultare coerenti e beneficiare dei meritati vantaggi. Ultimo appunto, anche questo importante, è che la modifica è rilevante per le dichiarazioni dei redditi relative al 2015 anche se queste sono già state presentate».

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