Mimprendo Italia, 32 idee innovative in cerca di studenti nativi digitali

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Trentadue progetti innovativi proposti da altrettante aziende di tutta Italia per l’edizione 2016 di Mimprendo Italia, l’incubatore di imprenditorialità ideato dai Giovani di Confindustria Padova e dal Collegio Universitario Don Mazza nel 2009 e per il terzo anno alla ribalta nazionale grazie all’iniziativa dei Giovani Imprenditori di Confindustria e della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito.

Ora il progetto è alla ricerca di studenti, laureati e dottorandi «nativi digitali», di ingegneria e architettura (i profili più richiesti, 24%), scienze chimiche, fisiche e matematiche (17%), economia e statistica (17%), ma anche discipline umanistiche (16%), per misurarsi con l’innovazione e sviluppare le idee nel cassetto degli imprenditori. Trasformando l’intuizione in nuovi progetti o prodotti con ricadute industriali (e commerciali), come è già avvenuto nel 70% dei casi.

Da Torino a Reggio Calabria, passando per Milano, Padova, Vicenza, Roma e Bari, i 32 progetti arrivati da otto regioni d’Italia vanno dalle linee di produzione intelligenti che si autoprogrammano in base a ordini, scorte e tempi di consegna, alle App per scegliere con la realtà aumentata il colore giusto dell’auto in concessionaria. Dai termostati smart che regolano la temperatura di casa su quella del corpo, alla piattaforma per consegnare in 24-48 ore prodotti freschi in tutto il mondo. Fino al mouse da “indossare” come un guanto per chi ha tendiniti o disabilità.

 

«Connettere l’alta formazione alle aziende – dichiara Anna Viel, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Padova – contaminare i settori tradizionali con nuovi saperi e la visione dei giovani, diffondere cultura del fare impresa tra gli universitari, sono le tre cose da fare per rigenerare il tessuto produttivo e suscitare nuova imprenditorialità, che è ciò che crea sviluppo e lavoro. Una disoccupazione under 30 passata in sette anni a Padova dal 7,9 al 21,2% (Italia dal 18,3 a 29,9%: 2009-2015) è uno spreco di risorse e intelligenza inammissibile. Da qui l’impegno a coltivare i giovani talenti per liberare il potenziale di innovazione delle imprese, suscitare l’autoimprenditorialità, invertendo la flessione in atto (-3,9% gli imprenditori manifatturieri under 29 nel primo semestre 2016, dopo il -2,8% nel 2015) e alzare l’indice di sviluppo di nuova impresa che a Padova è sceso al -0,4 per cento. È questo il significato e la vera missione di Mimprendo Italia».

Ti potrebbe interessare