Allevatori, 30mila vaccini in Veneto contro la blue tongue

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

«In Veneto Arav, per fronteggiare l’emergenza, ha consegnato agli allevatori 30mila vaccini, in attesa che arrivino i vaccini gratuiti dalla Regione Veneto. Il vaccino è stato fornito alle aziende che avevano l’esigenza di movimentare gli animali, così Arav ha dato seguito ad un importante accordo sottoscritto tra Aia (Associazione italiana allevatori) e Ministero della Salute. Il mancato guadagno per gli allevatori è innegabile, vista la restrizione a cui sono soggetti i vitelli». Lo ha detto Adriano Toffoli, direttore dell’Associazione regionale allevatori del Veneto (Arav) sabato 29 ottobre alla Locanda San Luca di Marostica, in occasione di un incontro informativo patrocinato dalla Camera di commercio di Vicenza, incentrato su benessere animale, efficienza di stalla e Blue tongue, i cui aspetti tecnici di interesse per gli allevatori sono stati presentati dal tecnico Arav Bruno Costa.

«Sono 202 attualmente i focolai di Blue tongue in Veneto – sottolinea il responsabile Servizi Sanità animale dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa, Giampietro Ferronato – e l’intero territorio regionale è area di restrizione, mentre le province infette ad oggi sono Belluno, Padova, Treviso e Vicenza. La malattia si diffonde solo tra animali, attraverso un moscerino che fa da veicolo al sangue infetto e non ha conseguenze di alcun tipo sul prodotto finale, latte o carne che sia. I bovini vengono colpiti in modo generalmente lieve, mentre per gli ovini (3-20% di animali che si ammalano), nei casi acuti appare difficile una via di scampo. Nei prossimi giorni la Regione Veneto metterà a disposizione degli allevatori i vaccini, per far fronte alla malattia».

La Blue tongue è l’ultima difficoltà che gli allevatori devono affrontare, che si aggiunge al prezzo del latte sempre più basso e all’agguerrita concorrenza straniera. «Siamo in prima linea per la tutela degli allevatori – aggiunge il direttore Toffoli – e da tempo svolgiamo un’attenta opera di formazione rispetto alle tecniche da impiegare per rendere gli allevamenti più efficienti. Benessere animale, controlli funzionali e, quindi, efficienza in stalla solo gli strumenti attraverso i quali un allevamento può assicurarsi un futuro al giorno d’oggi. Occorre lavorare in questa direzione per poter competere con un mercato globale agguerrito e, spesso, scorretto, a causa della presenza di Paesi con regole meno attente verso il consumatore e che diffondono nel mercato prodotti di scarsa qualità e, non di rado, privi di controlli».

Ti potrebbe interessare