Apprendistato duale per l'artigianato, accordo fatto in Veneto

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Apprendistato duale, si parte anche in Veneto. Il primo di settembre 2016 è stato siglato infatti l’accordo fra Confartigianato Imprese Veneto e le rappresentanze sindacali, per disciplinare apprendistato duale e alto apprendistato, sulla base della nuova normativa (art. 43 e art. 45 del D. Lgs. 81/2015). Che cos’è l’apprendistato duale? Il sistema, che in Italia è molto sviluppato soprattutto in Alto Adige, consiste nella possibilità per i giovani di avere un periodo di apprendistato lavorativo in azienda mentre si frequenta la scuola superiore. Ora questo meccanismo, che permette di tenere insieme esigenze di studio e di formazione al lavoro, viene esteso a livello nazionale.

Soddisfatto il presidente regionale di Confartigianato Luigi Curto che sottolinea la rapida conclusione del negoziato: «La disciplina, sottoscritta anche dalle altre organizzazioni artigiane venete, permette di attuare la norma nazionale, integrata nel Veneto dalla Dgr Regione Veneto n° 1050 del 29 giugno 2016. C’eravamo impegnati, in conclusione degli incontri con la Regione, di sostenere queste due tipologie di apprendistato come del resto avevamo fatto nel 2013. E con il nuovo accordo ne rendiamo possibile l’attivazione in vista della oramai imminente partenza dell’anno scolastico/accademico 2016/17».

Con l’apprendistato duale cambia il rapporto tra azienda, centro di formazione professionale (Cfp) e l’apprendista: infatti potranno essere assunti con tale tipologia solo coloro che frequentano un Cfp. Le importanti modifiche apportate dalla normativa nazionale sono state applicate a livello regionale sulla base dello schema già prefigurato nel precedente accordo.

«Abbiamo mantenuto sia la progressione retribuiva del salario già concordata sia il welfare collettivo – prosegue Curto – attraverso l’erogazione di una prestazione al lavoratore per il tramite di Ebav. Le due novità sostanziali riguardano il fatto che una parte della prestazione dell’Ente Bilaterale sarà legata al rendimento scolastico del giovane ed il forte ruolo della previdenza complementare. Abbiamo ragionato con le organizzazioni sindacali, trovandone l’immediato consenso, sul fatto che durante i primi anni di tale rapporto di lavoro il “montante contributivo INPS” utile per la futura pensione è estremamente ridotto e quindi è stato concordato un versamento annuo del datore di lavoro ad un Fondo negoziale di previdenza complementare dell’artigianato. Una soluzione equa che permette al lavoratore di rafforzare la propria posizione pensionistica».

Analogo trattamento viene previsto per l’apprendistato di alta formazione, tipologia meno diffusa nell’artigianato. «Con quest’accordo veneto – prosegue Curto – abbiamo costruito le premesse per dare certezze alle imprese che intendono assumere e per questo era indispensabile definire in tempi rapidi un quadro contrattuale. Esprimiamo il nostro plauso perché tutto ciò è avvenuto anche, riconoscendo il ruolo degli istituti della bilateralità che le parti hanno attivato nella nostra Regione».

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