Banco Popolare, rettifiche per 980 mln, semestrale in rosso per 380

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Banco Popolare chiude la semestrale 2016 con perdite per 380 milioni, su cui pesano rettifiche sui crediti pari a 980 milioni di euro. Dopo l’aumento di capitale concluso per 1 miliardo di euro e il via libera dell’Antitrust alla fusione con BpM, la banca con sede a Verona ha messo in atto una serie di operazioni finanziarie volte a rispondere alle condizioni vincolanti poste dalla Banca centrale europea per la fusione con Banca Popolare di Milano, tra cui una ancora più robusta solidità della posizione patrimoniale del nuovo gruppo, una progressiva riduzione del rapporto tra crediti deteriorati e ammontare totale degli impieghi e un innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati.

Concluso l’aumento di capitale il 1° luglio, sono state perfezionate operazioni di cessione di sofferenze per un valore nominale complessivo di oltre 240 milioni. Decisioni che hanno influenzato l’andamento economico del semestre che chiude con la rilevazione di un risultato economico negativo di 380 milioni dopo aver addebitato al conto economico rettifiche di valore nette su crediti per 980 milioni rispetto ai 375 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Lo stock di crediti deteriorati lordi al 30 giugno 2016 evidenzia una riduzione sia rispetto al 30 giugno 2015 che da inizio anno.

Il semestre è stato inoltre penalizzato dall’addebito a conto economico di significativi “oneri sistemici”. Oltre all’intero ammontare del contributo annuale versato al Fondo di Risoluzione Unico ammontante a 44,3 milioni già addebitato nel primo trimestre, nel secondo trimestre è stato rilevato anche l’onere da sostenere al fine di mantenere la possibilità di trasformare in crediti d’imposta le attività per imposte anticipate. Quest’ultimo ammonta complessivamente a 40,4 milioni e comprende sia l’intera quota dovuta per l’esercizio 2015, sia la stima della quota di competenza del primo semestre dell’esercizio 2016.

Il margine di interesse si attesta a 691,3 milioni ed evidenzia un decremento rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (789,1 milioni), con una contribuzione trimestrale pari a 339,7 milioni, rispetto ai 351,5 milioni del primo trimestre. Il margine finanziario ammonta a 754,7 milioni, in calo dell’11,2% rispetto agli 850,4 milioni del primo semestre 2015. Le commissioni nette ammontano a 639,3 milioni e sono in calo del 17,1% rispetto ai 771,1 milioni del primo semestre 2015, che avevano anche beneficiato di una dinamica eccezionalmente positiva nel comparto del risparmio gestito. Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 46,6 milioni rispetto ai 48,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La diminuzione è legata esclusivamente all’assenza di proventi derivanti da transazioni che erano invece presenti nel primo semestre 2015 (4,8 milioni).

Ti potrebbe interessare