Tirocini boom in Veneto, +41% in tre anni

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I tirocini sono sempre più di “moda” in Veneto: il ricorso a questo strumento di inserimento lavorativo ha registrato una crescita del 41,5% dal 2013 al 2015, anni in cui si è passati da 26.861 a 38.016 rapporti. È quanto emerge da una ricerca di Veneto Lavoro. C’è anche chi ne fa più di uno in un anno: 2.561 tirocinanti ne hanno per esempio avuti due nel solo 2015. La legge prevede una indennità minima di partecipazione, un rimborso forfettario che ha un minimo di 200 euro lordi al mese per la fascia fino a 80 ore mensili e 20 settimanali, e di 400 euro lordi mensili se si superano le 80 ore al mese.

Sono sempre meno quelli estivi – solo il 5% del totale e sono calati da quasi 4mila a meno di mille nel triennio – mentre sempre di più quelli che mirano «all’inserimento o al reinserimento lavorativo di inoccupati, disoccupati o categorie deboli presenti sul mercato del lavoro regionale; nell’ultimo anno osservato questi sono stati oltre 36mila e rappresentano il 69% del totale dei flussi di tirocini registrati in Veneto (erano il 59% appena due anni prima)» si legge nel rapporto dell’agenzia regionale. L’incremento per i tirocini di inserimento è del 76% fra 2013 e 2015.

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Per quanto riguarda quelli attivati da politiche della Regione Veneto, domina il programma Garanzia Giovani che nelle sue varie misure ne ha attivati 6.453 nel corso del 2015, su un totale di 7.166 attivati da programmi connessi a politiche regionali. Il peso delle quali è pari al 18,8% del totale dei tirocini che si sono svolti nel territorio della regione.

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Commercio, turismo e lavori d’ufficio sono i tre ambiti in cui più si utilizza lo strumento del tirocinio. Le “professioni qualificate dei servizi” rappresentano infatti il 22% del totale al 2015 (comprendono attività commerciali e turistiche e servizi alla persona e alla sicurezza), mentre gli impiegati di ufficio sono il 18% del totale. Molti anche gli operai specializzati (il 13%) mentre nel campo delle professioni intellettuali si nota un 6% di tirocinanti impiegati in specialità tecnico scientifiche e sociali e il 3% nella formazione.

La professione dove i tirocini sono più utilizzati? Docenti e ricercatori universitari. Il dato emerge dall’analisi del peso che i flussi di tirocini rivestono sulla domanda complessiva per le singole categorie professionali, cioè il peso dei tirocini sulla domanda di lavoro complessiva in quel settore, al netto dei tirocini stessi. Fra i ricercatori universitari il peso è del 39%, per i chimici-fisici del 32%, del 34% per gli ingegneri e gli architetti, del 30% per i biologi e gli agronomi.

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