Storie di startup: con Wind city le turbine eoliche "a misura di città"

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Prima ancora di essere una startup che ha realizzato un’innovativa pala eolica, Wind City è un concetto: “geometria variabile per vento variabile”. Catturare il vento per produrre energia è l’idea alla base di molte tecnologie che sfruttano l’eolico. Il problema è che il vento è una risorsa naturale complessa difficilmente utilizzabile nella città dove il vento costante, condizione tipica di tutte le turbine eoliche, diventa, per vari motivi, inapplicabile. Eppure questo non ha fatto perdere d’animo la startup padovana Wind City, che ha brevettato un innovativo concetto di conversione eolica per produrre energia attraverso venti variabili come quelli che si incontrano nelle città. L’idea è semplice: realizzare pale eoliche capaci di adattarsi al tipo di vento che si trovano di fronte. Il risultato è una mini-turbina “a misura di città”, in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di vento, ottimizzando al massimo costi e sostenibilità ambientale. La startup si è presentata nel corso della prima edizione del Padova Innovation Day il 27 aprile 2016. Durante l’evento, Wind City è stata selezionata tra le cinque startup finaliste al Premio Startup Padovana dell’Anno istituito dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova. Inoltre, nel corso della manifestazione, Wind city ha ottenuto il Premio speciale Sorgenia per l’ambiente che consiste nella fornitura di energia elettrica per un anno.

Wind City, video intervista a Tommaso Morbiato

«Il mini eolico – racconta Tommaso Morbiato, fondatore della startup Wind city, nella video intervista realizzata al Padova innovation Day – vorrebbe essere il trasferimento della tecnologica dell’eolico tradizionale da dove il vento è costante per ore come nell’oceano o sulle coste verso le città. Il problema è che dati meteorologici recenti dimostrano che mentre il vento è costante per ore sulle coste o nell’oceano come noi ci avviciniamo alle città, che sono i luoghi di utilizzazione dell’energia, diventa variabile e turbolento».

Ecco allora che il mini eolico tradizionale in contesto urbano non produce risultati soddisfacenti, vanificando gli sforzi per sfruttare al meglio questa energia rinnovabile. «Le turbine esistenti – continua lo startupper – performano al 40% o 50% di quello che fanno fuori città. La domanda di Wind City è: ma perché pensiamo sia la risorsa naturale che deve adattarsi alla tecnologia esistente? Invece no, bisogna creare una tecnologia nuova nel mini eolico che si adatta a come è fatta risorsa naturale». Da qui l’idea capace di abbinare innovazione, sostenibilità ed efficenza energetica. «La nostra visione – conclude Tommaso Morbiato – è geometria variabile per la turbina per un vento variabile. Lo facciamo con sostenibilità, ha una meccanica che si regola da sola e non ha extra costi. La possiamo vendere quindi al prezzo minimo».

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