Pillole di futuro, a PoPlab Rovigo 10 storie digitali

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Una giornata da tutto esaurito per raccontare l’innovazione digitale con 10 protagonisti e altrettante storie. Buon successo per Pillole di futuro, il format di eventi itineranti ideato e promosso da Marketing Arena e Identity Atlas, andato in scena il 24 giugno 2016 con la collaborazione del FabLab rodigino PoPlab, che ha ospitato l’appuntamento. Filo conduttore della serata è il digitale, presentato attraverso dieci storie che, da Roma a Parigi, tracciano, per le 120 persone presenti in sala, uno scenario di sfide e possibilità.

Ad aprire il pomeriggio è Laura Bortoloni, art director e fondatrice di Identity Atlas, studio di design della comunicazione, che racconta uno dei prodotti di Pillole di futuro, Non Resumè, un documentario interattivo per la raccolta di percorsi professionali non lineari nato da uno dei precedenti eventi della rassegna, Autogol. A seguire Giorgio Soffiato, amministratore delegato e fondatore della agenza di web marketing, Marketing Arena: accoglie gli ospiti e introduce i temi della giornata, con un intervento provocatorio sulle sfide da cogliere per affrontare il futuro.
Rispondono a ruota Mattia Ciprian, co-fondatore di ModeFinance, la startup divenuta agenzia di rating per l’Europa, e co-ideatore di S-Peek – la prima applicazione di credit scoring, web e mobile -, che punta il dito sulla necessità di formarsi e di cercare persone preparate per intraprendere la strada dell’innovazione.

[new_royalslider id=”34″]

Prosegue Marco Amadori, ricercatore Blockchainlab e CEO di Inbitcoin Srl, “evangelista di bitcoin e ricercatore di singolarità”, come lui stesso si definisce. Parla di fragilità, parla di “cigni neri positivi” indicando con questa espressione quegli eventi futuri non prevedibili e apparentemente minacciosi che potrebbero rivoluzionare, in meglio, lo status quo. E interroga la platea: «È più fragile il lavoro di un tassista che ogni giorno deve procurarsi i propri clienti o quello di un bancario di 55 anni? Se il sistema bancario va in crisi e l’impiegato perde il lavoro, cosa succede?». Ancora sulla necessità di osare per innovare prosegue Dario Cevoli, impegnato nella sfida per diffondere la realtà virtuale su smartphone tramite “GOOFO”. Ricorda che oltreoceano Google permette ai propri collaboratori di dedicare il 20% dell’orario lavorativo ai propri progetti e che è proprio all’interno di questo tempo “libero” che è nato Google Cardboard, il visore di realtà aumentata low cost prodotto dal grande colosso del web. Sottolinea il concetto Elena Vaccarossa, di Shell Parigi, in video conferenza dalla capitale francese, sul tema del lavoro agile e delle opportunità che derivano da una gestione autonoma del proprio tempo. Il pubblico è interessato, annuisce e ironizza sulla lentezza con cui il nostro paese accoglie questi cambiamenti, salvo poi seguire con preoccupazione le parole di Enrico Zogno, responsabile IT per i Grandi Molini Italiani, che traccia un excursus degli attacchi alla sicurezza in rete.

Prende la parola, poi, Giulio Bonanome, Coordinatore dei programmi Labs&Camps di H-Campus (in H-Farm) e fondatore del CoderDojo di Padova, club ad accesso gratuito inserito in un movimento mondiale volontario il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. Bonanome invita il pubblico a concentrarsi e focalizzarsi sulle proprie passioni prima che sui programmi o le tecnologie da apprendere. Il confronto prosegue con un focus sul commercio: Alessandro Cappellotto, copywriter e consulente di marketing digitale, si chiede quali passi siano possibili per innovare veramente i processi di acquisto perché, in fondo, c’è ancora troppo poca differenza tra il catalogo Postalmarket degli anni 90 e le gallery dei prodotti dei siti di e-commerce. A raccontare portego.it, la piattaforma virtuosa che mette in collegamento artigiani e designer per sviluppare progetti di artigianato artistico, è la co-fondatrice Flavia Testi.

Per finire, John Volpato, interaction designer che ha curato l’allestimento del Museo della Cattedrale di Adria, racconta come, grazie alle tecnologie messe a disposizione dal digitale, è il visitatore stesso a creare il proprio, unico e particolare, percorso espositivo. Chiude la serata Valentina Temporin, di PoPlab, partner dell’evento, il primo fablab della provincia di Rovigo nato con l’intento di essere opportunità non solo fisica di ridurre la distanza tra le persone per aumentare le connessioni di idee.

Ti potrebbe interessare