Azionista BpVi si toglie la vita: "Aveva perso i risparmi"

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Si chiamava Antonio Bedin, era un pensionato di 69 anni, azionista BpVi ed ex operaio metalmeccanico, abitava a Montebello Vicentino. La sera di mercoledì 15 giugno 2016 si è tolto la vita nella sua casa, e fra le cause che emergono dai primi accertamenti dei Carabinieri, sembra ci sia proprio la somma di denaro investita in azioni della Banca Popolare di Vicenza: i risparmi di una vita persi dopo il crollo del valore delle azioni dell’istituto di credito. «Non ce la faccio più» avrebbe scritto l’uomo nell’ultimo biglietto lasciato in casa. Sembra che l’uomo fosse anche molto malato.

La notizia ha scosso Vicenza e il procuratore Antonino Cappelleri, che sta coordinando la complessa inchiesta sulla vecchia gestione Zonin della ex popolare vicentina, ha espresso «grandissimo rispetto per la persona che si è tolta la vita». Il procuratore ha aggiunto, rivolto agli altri azionisti BpVi: «Stiamo facendo di tutto per fare chiarezza e per arrivare in fondo al procedimento penale».

Il tragico fatto accade pochi giorni dopo che un azionista di Veneto Banca, l’altro istituto veneto in forte crisi, aveva minacciato di suicidarsi. Il 3 giugno 2016 l’uomo, Claudio Fagan, si era presentato di fronte al direttore generale della banca Cristiano Carrus negli uffici direzionali di Montebelluna, chiedendo i 2 milioni di euro persi da lui e dalla sua famiglia perché investiti in azioni della banca, il cui valore si è praticamente azzerato fra il 2015 e il 2016.

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