Padova Soft City: ecco il masterplan per una più città smart

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Mobilità intelligente, wifi diffuso, sensori che monitorano meteo, qualità dell’aria e trasporto pubblico, teleriscaldamento, energie verdi, digitalizzazione dei servizi pubblici. Sono questi gli elementi su cui si basa il progetto Padova Soft City, che ha come obiettivo rendere la città davvero “smart”, cioè un posto dove la qualità della vita e dei servizi cresce e a costi sostenibili grazie all’innovazione tecnologica. Il masterplan è stato elaborato da Confindustria Padova e Associazione Padova Soft City (formata da imprese dei settori industria, artigianato e commercio) sulla base dei risultati di un’indagine conoscitiva sulle imprese e dei progetti finalisti del concorso internazionale di idee della Camera di Commercio sulla rigenerazione urbana. Ora parte il recupero dei fondi: l’insieme degli investimenti, infatti, verrà a costare almeno 10 milioni di euro.

Ruggero Targhetta, Presidente della sezione servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Padova, sottolinea che è indispensabile «creare una cultura digitale di cambiamento continuo. Oggi consegniamo questo piano alle istituzioni perché abbiamo bisogno di procedere su degli investimenti».

Cinque tappe per Padova Soft City

Padova Soft City«Questo è un momento storico – afferma Gianni Potti, Presidente dell’associazione Padova Soft City. – La sfida non è più tra nazioni ma tra aree urbane. Non siamo più la Milano del nord est, ma Padova è comunque l’epicentro del Triveneto. Ora si tratta di passare dai convegni e dai progetti ai fatti: per questo alle nostra proposte vorremmo seguissero azioni con tempi di realizzazione chiari».

Economy, Mobility, Environment, Living, Government. Naturalmente smart. Sono questi i 5 ambiti su cui andrà a operare il masterplan di Padova Soft City, per mettere in campo progetti cantierabili e orientati allo sviluppo urbano, che favorisca opportunità di crescita sostenibile e lavoro di qualità. Nei cinque settori sono inclusi progetti di sharing mobility e metro leggera, sensoristica e big data, teleriscaldamento e bioedilizia, inclusione e sicurezza, pubblica amministrazione digitale. Si tratta di progetti da attuarsi nel breve/medio termine (da 6-12 mesi a 3 anni) e altri con scadenza più lunga. Gli interventi a breve termine costeranno qualche decina di migliaia di euro, ma per il progetto complessivo serviranno 10 milioni di euro. I progetti rispondono alle domande delle imprese raccolte da un’indagine promossa dalla Sezione servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Padova.

Padova Soft City, i risultati dell’indagine

Padova Soft CityL’indagine “Le imprese padovane e Padova Soft City” vuole rilevare il giudizio delle imprese con sede nell’area direzionale Est della città su obiettivi, caratteristiche e possibili sviluppi di Padova Soft City. «Su 235 aziende contattate abbiamo ricevuto risposta da 77, il 30% – riferisce Angelo Boccato, psicologo del lavoro che ha curato l’indagine. – Questo dimostra un buon interesse, perché di solito siamo abituati a lavorare su percentuali del 12-15%».
Le aziende contattate operano per la maggior parte nel settore dei servizi innovativi e tecnologici, hanno piccole dimensioni e fatturato inferiore a 10 milioni di euro. Tra le esigenze indicate dalle imprese spiccano banda larga e rete informatica (25,6%), mobilità (18,4%), sicurezza notturna (14,3%), illuminazione intelligente (3%), incentivazione e innovazione del trasporto pubblico (2,9%). Il 65% delle aziende conosce il progetto Padova Soft City e lo ritiene interessante, utile e innovativo. Per il 72% delle imprese lo sviluppo intelligente è alla portata. Il 48,1% pronto a collaborare. Inoltre l’88,31% del campione ritiene che favorire processi aggregazione tra le imprese possa migliorare la competitività.

Padova capitale dell’innovazione digitale

Padova è epicentro del terziario innovativo con oltre 3mila imprese di informatica, ricerca e sviluppo, è sede di un’università prima in Italia per ricerca, ha un centro storico vivibile, è uno snodo logistico strategico. È capoluogo di una provincia con oltre 16.600 imprese di servizi tecnologici (in crescita del +7,2% dal 2009) che le conferiscono il primato in Veneto. Si può quindi definire una capitale dell’innovazione digitale. Nella classifica delle Smart Cities la città è al tredicesimo posto in Italia e al primo in Veneto secondo lo Smart City Index di Ernst&Young.

«Bisogna rafforzare il senso di appartenenza di una città che è già smart city, e rappresenta un humus fertile per le 101 startup attive sul territorio padovano», sottolinea Eleonora Mosco, Vice Sindaco Comune di Padova con delega a Innovazione e Smart City. E Fernando Zilio, Presidente della Camera di Commercio di Padova, afferma: «Dobbiamo continuare a immaginare Padova come fucina d’innovazione: la città dev’essere capitale in questo senso».

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