A Romano d'Ezzelino la prima marcatura laser su monili d'oro

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L’innovazione nel settore orafo fa un passo importante a Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, dove l’impresa OroZen ha tagliato il nastro del macchinario, il primo in Italia, in grado di realizzare la marcatura a laser su monili d’oro anti-contraffazione. Di fatto la matrice per la marcatura dei preziosi – che fino ad oggi era di tipo meccanico – viene sostituita da un file digitale: le procedure per concedere il marchio per l’incisione dei dati del prodotto con il laser sono di competenza dell’ufficio metrico della Camera di Commercio competente. Nel settore dell’oro è quella di Vicenza ad aver per prima in Italia autorizzato l’apposizione del marchio anti-contraffazione sul monile d’oro.

Il laser sull’oro combatte la contraffazione

Al taglio del nastro hanno lavorato Fabio Gioachin e Valerio Zuin dell’ufficio metrico della Camera di Commercio di Vicenza, Stefano Mardegan e Claudio Dalle Carbonare di Infocamere, Dino Micheletto di Sisma ed Elio Poma del laboratorio metalli preziosi della Camera di Commercio berica.

Taglio del nastro a OroZen

Taglio del nastro a OroZen

«È una soddisfazione – commenta Onorio Zen, titolare dell’azienda e neopresidente provinciale di categoria in seno a Confartigianato – avviare questa tecnologia, messa a punto anche grazie alla stretta collaborazione tra un gruppo di nostre imprese e la Camera di Commercio. Aspettavamo da tempo questa modalità di marchiatura come alternativa alla tradizionale tecnologia meccanica per incidere le informazioni sui manufatti preziosi previste dalla normativa, ovvero natura del metallo maggioritario utilizzato, titolo, responsabile della fabbricazione o dell’importazione».

«Questo risultato – conclude Zen – conferma l’importanza del lavoro di collaborazione delle imprese con la Camera di Commercio e, per la messa a punto, con le case produttrici del software della marcatrice laser».

Si attendeva il via libera dal 2012

L’autorizzazione della tecnologia laser per marcare i metalli risale a un decreto del 2012, ma solo nel con la circolare 82934 del 23 marzo 2016 emanata dal Ministero dello sviluppo economico le imprese orafe hanno potuto inoltrare la richiesta per l’attivazione del sistema alle rispettive Camere di Commercio. Il decreto ha anche introdotto il marchio nazionale, costituito da un cerchio all’interno del quale è inscritto il profilo della testa “Italia Turrita” (che identifica la Repubblica Italiana) con alla base la sigla della provincia del laboratorio abilitato che attesta la conformità del prodotti ai fini della commercializzazione o esportazione previste da convenzioni e accordi internazionali di cui l’Italia sia firmataria.

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