Veneto Banca, Schiavon (piccoli soci): troppi doppi incarichi e sponsorizzazioni

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Veneto Banca, il clima si fa caldo in vista dell’assemblea del 5 maggio che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione. È Giovanni Schiavon, presidente dell’Associazione azionisti di Veneto Banca, a dare fuoco alle polveri. Chiamando in causa incarichi multipli, compensi e sponsorizzazioni, con nomi e cognomi, come «l’esplosione del cursus honorum dell’avvocato Maurizio Benvenuto, marchigiano di Fabriano – dice Schiavon – Catapultato nel cda di Veneto Banca dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, l’aspirante moralizzatore ha scelto di contribuire allo sforzo di rinnovamento del nostro Istituto cominciando, anzitutto, a rafforzare il suo personale radicamento nelle stanze dei bottoni. In brevissimo tempo ha assunto – salvo omissioni – i seguenti incarichi, ciascuno dei quali portatore di autonomi compensi: Consigliere di Veneto Banca (dal 26 aprile 2014), Presidente del Comitato Esecutivo di Veneto Banca (dal 29 giugno 2015), membro del Comitato Strategico di Veneto Banca (dal 23 giugno 2015), Presidente di Banca Apulia (dal 25 marzo 2016), probabile prossimo Presidente Eximbank, membro del Consiglio di Palladio Finanziaria e Consigliere di ISTAO».

Veneto Banca e i marchigiani di Banca Apulia

Giovanni Schiavon, capo dell’associazione dei piccoli azionisti dell’istituto di Montebelluna, si concentra su Banca Apulia. «L’ultimo incarico ricevuto dall’avvocato Benvenuto è stato quello di Presidente di Banca Apulia – scrive Schiavon – controllata da Veneto Banca, nel cui consiglio di amministrazione sono stati poi chiamati a far parte altri due marchigiani (guarda caso): Pietro Marcolini, vicepresidente (e presidente ISTAO, che eroga, a pagamento, formazione ai collaboratori di Veneto Banca) e Flavio Corradini, rettore
dell’Università di Camerino. Completano il board di Banca Apulia Pierluigi Bolla (presidente V.B.) e
Cristiano Carrus (amministratore delegato di V.B.)».

Giovanni Schiavon

Giovanni Schiavon

Schiavon calcola i compensi dell’avvocato marchigiano, «complessivamente, di oltre 550.000 euro all’anno», e aggiunge un accenno al compenso dell’ad Cristiano Carrus, «che guadagna oltre un milione e 200 mila euro all’anno» dice Schiavon. Nel mirino della polemica finisce anche una sponsorizzazione: «Saremmo curiosi – attacca – di capire l’opinione degli azionisti sulla decisione (chissà da chi ispirata) di destinare, nel novembre 2015, una sponsorizzazione di ben 500mila euro alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e al Polo Bibliotecario Arti Visive di tale città». Per concludere che «alcuni personaggi, catapultati nel cda, hanno interpretato il loro ruolo solo come gestori di un vero e proprio centro di potere, portatore, per loro, di incarichi e di prebende».

Lettera a Bce e Banca d’Italia

Giovanni Schiavon ha inviato una lettera aperta al presidente della Bce Mario Draghi, a quello dell’Abi Antonio Patuelli e al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. «Vi invitiamo a verificare il ruolo poliedrico di alcuni membri del cda di Veneto Banca – scrive l’esponente dell’Associazione azionisti di Veneto Banca nella missiva – che hanno moltiplicato per se e per qualche loro amico, gli incarichi (ed i relativi compensi) nell’ambito delle società del gruppo».

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