Veneto Banca, esposto di azionista contro Carrus. Banca smentisce

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Un esposto da parte di un azionista contro l’ad Cristiano Carrus scuote Veneto Banca. Le accuse – smentite categoricamente dall’istituto di Motebelluna – provengono da un socio, membro dell’Associazione azionisti Veneto Banca, di cui non è stato rivelato il nome e  sono gravi: nell’esposto si sostiene che Carrus abbia parlato dello stato della banca, in alcuni incontri con soci e imprenditori, in termini molto pesanti, addirittura definendola “malato terminale”, riporta La Tribuna. La seconda accusa fa riferimento al fatto che ad alcuni imprenditori affidati sarebbero state richieste deleghe di voto in vista dell’assemblea del 5 maggio, con l’ipotesi della revoca del finanziamento in caso di rifiuto da parte di questi. L’esposto è stato recapitato alle tre procure di Treviso, Roma e Milano, oltre che alla Consob e alla Banca centrale europea.

La replica dal quartier generale di Montebelluna è senza appello: «Veneto Banca smentisce categoricamente e con fermezza che l’istituto stia promuovendo la raccolta forzata di deleghe in qualsivoglia modalità. Ogni ricostruzione relativa a inesistenti iniziative di questa natura è priva e destituita di qualsiasi fondamento» asserisce in una nota l’istituto.

Veneto Banca: “Fiduciosi e ottimisti”

«Veneto Banca conferma che tutte le forze in campo stanno lavorando da mesi con un impegno straordinario e profondo al progetto di rilancio della Banca – prosegue la nota –, che ha come primo e fondamentale obiettivo la tutela dei propri clienti, azionisti e dipendenti, nonché l’intero sistema economico di imprese e famiglie che ruota attorno alla banca medesima. L’obiettivo è presentare al mercato Veneto Banca con una struttura risanata, con un profilo patrimoniale più solido e un modello di business concentrato in modo chiaro e semplice sull’attività caratteristica della Banca».

«Allo stato attuale tutto il gruppo di lavoro è fiducioso e ottimista – va avanti ancora la replica – sul buon esito delle operazioni straordinarie che attendono la Banca, in piena coerenza con la fiducia confermata recentemente e in diverse circostanze dal Consorzio di Garanzia guidato da Banca IMI. La banca si dissocia da ogni diversa ricostruzione basata su speculazioni o su arbitrarie e distorte interpretazioni del pensiero di qualsiasi rappresentante della banca».

Infine una risposta sulle polemiche sollevate in particolare dall’Associazione azionisti di Veneto Banca sui compensi dei vertici: «Veneto Banca sottolinea infine come tutte le retribuzioni delle figure apicali, a livello di capogruppo e di società controllate, sono commisurate ai ruoli ricoperti e alle relative responsabilità. I compensi risultano quindi essere allineati agli emolumenti percepiti dagli amministratori delle banche italiane con analoga dimensione degli impieghi; le figure designate a ricoprire le cariche sociali delle controllate sono espressione di una politica di rinnovamento e al contempo garanzia di una sana e prudente gestione».

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