Muro del Brennero, a rischio 1,5 miliardi di export per l'Austria

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Il muro del Brennero preoccupa gli autotrasportatori di Confartigianato Veneto che definiscono «devastante» l’impatto della barriera che l’Austria sta costruendo ai valichi di confine con l’Italia sull’economia veneta. Le aziende venete esportano in Austria prodotti per 1 miliardo e mezzo, merci che saranno rallentate di molto.

L’Austria ha definito la barriera mera “gestione dei confini”, edulcorando la sostanza del fatto. «I giuochi di parole del Presidente dell’Austria Fischer non cambiano la sostanza delle cose: l’Austria oggi ha iniziato a costruire un muro per limitare il transito proprio dall’Italia, e questo avrà conseguenze importanti non solo sociali ma anche economiche» commenta Nazzareno Ortoncelli, presidente veneto dei autotrasportatori di Confartigianato.

«Il traffico scorrevole e le strade semideserte potrebbero essere solo un ricordo – prosegue Ortoncelli – Ai valichi alpini che, attraverso l’Austria, uniscono l’Italia all’Europa a breve, arriveranno code chilometriche, controlli minuziosi di persone e merci e, forse, anche muri e reticolati di filo spinato».È questo l’effetto che avrà la decisione del governo austriaco che oggi ha avviato i lavori per la riapertura dei posti di blocco in 12 valichi, di cui tre con l’Italia, il Tarvisio, il Brennero e il passo di Resia.

«Aumento dei costi di trasporto e ritardi»

«Il ripristino dei controlli da parte dell’Austria –dice Ortoncelli- avrà un impatto devastante per il trasporto merci su gomma e di riflesso sul loro costo e quindi sui flussi dell’export che penalizzeranno migliaia di piccole imprese che in Europa mandano quotidianamente quantità sempre maggiori di loro prodotti. I controlli infatti riguarderanno il traffico dei veicoli, dei treni e delle persone. In particolare, al valico del Brennero, il più importante per volume di merci, con 2 milioni di veicoli pesanti in transito annualmente, è iniziata proprio oggi la realizzazione di una corsia dedicata alle verifiche di persone e merci limitata da una recinzione così da rendere possibile la registrazione dei profughi».

Muro del Brennero, rischi per l’export del Veneto

Le piccole imprese manifatturiere vivono gli stessi timori ma da una prospettiva diversa. I riverberi negativi in questo caso rischiano di essere un ritardo nelle consegne dei prodotti in Europa. E quindi riflessi negativi sull’export, che nel 2015 per il Veneto ha rappresentato il vero traino alla (ancora timida) ripresa.

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Veneto, verso Austria, Danimarca, Francia, Germania Norvegia e Svezia, i sei Paesi che hanno introdotto deroghe temporanee agli accordi di Schengen, si concentra oltre un quarto dell’export manifatturiero regionale veneto, per un valore vicino ai 16 miliardi di euro. Solo verso l’Austria esportiamo prodotti per oltre 1 miliardo e mezzo, prodotti che, da domani, potrebbero viaggiare a passo di lumaca

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