Frecciarossa Milano-Venezia: prezzi salati, pendolari arrabbiati

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Trenitalia sostituisce i treni Frecciabianca con i Frecciarossa Milano-Venezia, e i pendolari si arrabbiano. Perché per fare lo stesso viaggio – gli orari di percorrenza per inciso sono gli stessi di prima, un’ora e 47 minuti – ora deve pagare un abbonamento più salato almeno del 30%. Il cambio è partito gradualmente dal 6 marzo con quattro convogli. Ma i pendolari temono che l’obiettivo di Trenitalia sia la sostituzione completa.

I pendolari restano di fatto senza alternativa, perché nel frattempo i treni regionali veloci sono stati sostanzialmente smantellati: da Venezia a Brescia, in una normale giornata lavorativa, c’è un regionale veloce in partenza alle 16.02 che impiega 2 ore e 22 minuti, e un regionale “lento” che parte alle 19.05 e impiega 3 ore e 7 minuti.

Abbonamenti più costosi del 30%

«La maggiorazione come spesa per i pendolari ammonterà al 30% – racconta un pendolare che ogni mattina viaggia per lavoro da Vicenza a Brescia –  Ad esempio per un abbonamento di seconda classe da Vicenza a Verona il prezzo passa da 115 a 150 euro; Vicenza-Brescia passa da 170 a 220 euro; Vicenza-Venezia da 125 a 155 euro) e questo non sarà a fronte di un accorciamento dei tempi di percorrenza, che rimarranno invariati».

Il paradosso è che i nuovi treni “veloci” hanno esattamente la stessa velocità di quelli che vanno a sostituire. La Tav da Padova a Brescia infatti non esiste e i cantieri sono ancora di là da venire. Intanto però i costi levitano, e oltre al danno c’è la beffa: «Per gli abbonati Freccia Rossa ci sarà il vincolo della prenotazione del posto con tutti i disagi e le incognite in caso di imprevisti o contrattempi rispetto alla corsa prescelta in anticipo» lamenta il pendolare vicentino.

I nuovi Frecciarossa Milano-Venezia

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