BpVi: Fondazione Roi non ha comprato azioni di Zonin

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Non c’è alcun nesso fra la vendita di azioni della Banca Popolare di Vicenza effettuata dalla casa vinicola Zonin 1821 nel corso del 2015 e l’incremento delle quote dell’istituto di credito detenute dalla Fondazione Roi nello stesso anno. Lo precisa la Fondazione Roi in una nota.

«Nel corso del 2015 il possesso azionario della Fondazione si è incrementato di 39.175 azioni Banca Popolare di Vicenza non a causa dell’acquisto di azioni – si legge nella nota diffusa oggi dalla fondazione di contra’ S. Marco a Vicenza – ma a causa della conversione del prestito obbligazionario convertibile relativa all’aumento di capitale del 2013, oltre che di 4.800 azioni gratuite quali premio di fedeltà riferito sempre all’aumento di capitale 2013 della Banca Popolare di Vicenza».

La notizia, data anche da Veneto Economia, della diminuzione delle quote di Zonin 1821 (39.486 azioni in meno) e dell’aumento delle quote di Fondazione Roi (per 39.175 azioni) era stata pubblicata da Stefano Righi sul Corriere Economia, a sua volta riprendendo in parte la testata online Vicenza Più. La Fondazione Roi – al centro delle cronache perché ha perso una fetta di patrimonio investito in azioni della popolare berica – sottolinea dunque che non esiste alcun nesso causale fra i due fatti. La casa vinicola Zonin 1821 ha a sua volta precisato, ieri, di aver ceduto le azioni in questione a membri della stessa famiglia Zonin.

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