Mario Ravagnan confermato presidente dei Metalmeccanici di Confindustria Padova

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Mario Ravagnan confermato alla presidenza della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova per il biennio 2016-2017. L’elezione di Ravagnan è avvenuta all’unanimità nel corso dell’assemblea dei soci della maggiore categoria di Confindustria Padova, con oltre 440 aziende (34,3% del totale) e 26.000 addetti. Ravagnan, 52 anni è consigliere delegato di Ravagnan Spa (Limena). Lo affiancheranno i vice presidenti Enrico Berto (Berto’s Spa) e Filippo Pancolini (CIB Unigas Spa).

«La ricchezza – spiega il presidente riconfermato – va distribuita là dove è prodotta, cioè in azienda. E solo dopo che è stata effettivamente generata. Il baricentro del contrattazione va portato nei luoghi reali della produzione per conciliare competitività delle aziende ed esigenze delle persone che in azienda lavorano, premiare il merito e la produttività, spostare le risorse sul welfare e la formazione. I tempi sono maturi per portare il confronto anche nel nostro territorio e legare il reddito corrisposto alla produttività effettiva. Così ci rimettiamo in corsa e creiamo lavoro».

Il nuovo Consiglio direttivo della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova

L’assemblea ha rinnovato anche il Consiglio Direttivo con cinque nuovi ingressi. Ne fanno parte gli imprenditori: Diego Baggio (Baggiogroup Srl), Francesco Blasi (Komatsu Italia Manufacturing Spa), Luciano Businaro (Demont Srl), Gianfranco Cattapan (Plastic Systems Spa), Filippo Finco (Arneg Spa), Franco Gallato (Italscale Fusalluminio Spa), Franco Masenello (BM Tecnologie Industriali Srl), Roberto Reffo (La Meccanica Srl), Vittorio Rubin (Officine Meccaniche Rubin Srl), Attilio Temporin (Agrimec Lami Srl), Marco Tono (Tonoimpianti Srl), Antonio Vendraminelli (Vecom Srl).

Ravagnan: «Un nuovo patto tra impresa e lavoro»

Un nuovo «patto tra impresa e lavoro» fondato sul rinnovamento delle relazioni industriali, politiche fiscali e retributive mirate ad abbattere il cuneo e premiare i risultati. Per Mario Ravagnan «è questa la strada per uscire dalla convalescenza e dare aspettative di crescita alla punta dell’industria padovana»: 5.200 imprese con 45.000 addetti, 1 lavoratore privato su 7. Padova seconda provincia metalmeccanica veneta (21,3% delle imprese), decima in Italia (2,3).

«Rappresentiamo le aziende manifatturiere più esposte alla concorrenza internazionale – spiega – e sappiamo bene che il mondo è cambiato. Le imprese hanno nuovi bisogni e così i lavoratori. Abbiamo il dovere di dare risposte innovative agli uni e gli altri. Per questo siamo pronti a dare un contributo importante al confronto sul rinnovamento del modello contrattuale».

Il presidente torna sull’idea che bisogna distribuire la ricchezza dove si produce, e quindi legare il reddito alla produttività, «con l’impegno responsabile di tutti». «Nelle nostre aziende già esistono contratti che collegano quote di salario alla produttività. Esperienze che hanno funzionato e vanno potenziate. Lasciamo al contratto nazionale la funzione di garanzia ed estendiamo la contrattazione di secondo livello, per condividere in azienda gli obiettivi, premiare i risultati, spostando più risorse sul welfare e la formazione per valorizzare la nostra vera ricchezza che è il lavoro. Anche il Governo insista nel defiscalizzare la contrattazione decentrata e il welfare per favorire la competitività e avere buste paga più forti. E nel ridurre un clup (costo del lavoro per unità di prodotto) aumentato di 35 punti dal 2000 rispetto alla Germania».

Obiettivo: recuperare competitività

L’obiettivo, riassume Mario Ravagnan, è il recupero di competitività. «Il 2015 si è chiuso con un’inversione di tendenza (+4,3%), ma la produzione in media d’anno è arretrata (-1,1%). L’export conferma la vitalità (+1,8% primi nove mesi), ma lo scenario è ancora complesso. Serve una terapia d’urto per accelerare: ridurre le tasse alle imprese intervenendo sull’Ires e sull’Irap, estendere la detassazione del salario di produttività all’iniziativa del datore di lavoro, trasformare lo sgravio temporaneo ai nuovi contratti a tempo indeterminato in un taglio permanente del cuneo fiscale. Misure da finanziare con corrispondenti tagli di spesa».

Chi è Mario Ravagnan

Nato a Padova, 52 anni, laureato in biologia, è sposato e con tre figli. È consigliere delegato di Ravagnan Spa di Limena (Pd), capofila di un gruppo leader nell’impiantistica industriale del trattamento acque e nella caldareria, 200 addetti, 40 milioni di euro di fatturato, unità produttive in Italia e in Messico.

L’impegno associativo inizia nel 2006 come componente del Consiglio Generale di Confindustria Padova. Vice presidente della Sezione Metalmeccanici dal 2009, nel 2014 ne diviene presidente. Dal 2015 è vice presidente vicario di Confindustria Padova con delega a Credito e Finanza. Dal 2009 è componente della Giunta di Confindustria Padova, dal 2011 delegato a Credito e Finanza. Dal 2011 al 2013 è stato componente del Consiglio di Territorio NordEst di Unicredit. Dal 2013 è consigliere della Camera di Commercio di Padova.

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