Tasse, Apindustria: "Taglio Ires non aiuta le Pmi"

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Quali benefici porterà il taglio dell’Ires? Irrisori per le Pmi, e vantaggi esclusivi per le grandi imprese. Questo è il giudizio di Flavio Lorenzin, presidente di Apindustria Confimi Vicenza, dopo che il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha confermato su Repubblica nei giorni scorsi che «scatterà dal primo gennaio del 2017 una riduzione di quattro punti dell’aliquota Ires» (l’Imposta sul reddito delle società) che scenderà di 3,5 punti passando dall’attuale 27,5 al 24%.

Più del 50% del gettito Ires è da grandi imprese

Una misura che, secondo Lorenzin, andrà a discapito delle Pmi, che rappresentano il 95% del tessuto imprenditoriale italiano. Stando ai dati ufficiali Mef (Ministero dell’economia e finanze), più della metà del gettito Ires è pagato dalle società con volume d’affari superiore a 50 milioni di euro, che rappresentano solamente lo 0,62% del totale dei contribuenti Ires. Il 94,02% dei contribuenti con volume d’affari fino a 5 milioni paga, invece, il 41,62% dell’imposta. Non si tratta di evasione, precisa Lorenzin, ma del fatto che «le Pmi sono a prevalente conduzione familiare e normalmente prelevano parte del reddito nella forma dei compensi amministratori su cui viene pagata l’Irpef».

Dati_Mef

Distribuzione percentuale delle società con imposta netta e dell’imposta netta per classi di volumi di affari. Fonte MEF: analisi dati IRES 2013

“Abrogare la norma sull’indeducibilità”

Le priorità delle Pmi italiane in questo momento sono altre, secondo l’organizzazione dei piccoli imprenditori di Vicenza. Che auspica la riduzione del disallineamento fra il reddito lordo civilistico e base imponibile e l’abrogazione della norma sull’indeducibilità degli interessi passivi eccedenti il 20% del Rol (Reddito operativo lordo). Quest’ultima norma, afferma Lorenzin, colpisce in particolare le Pmi: «Dal 2010 ad oggi le sofferenze bancarie sono aumentate del 150%, le banche danno meno credito e, per via dell’aumento dei rischi, chiedono interessi più alti e, come non bastasse, con la temporanea indeducibilità degli interessi eccedenti, lo Stato impone un prestito forzoso proprio a carico delle società con maggiori difficoltà».
Dati_Mef_ires

“Le priorità delle Pmi sono altre”

La riduzione dell’Ires era inizialmente prevista per il 2016, salvo poi essere posticipata per la scelta di utilizzare la cosiddetta “clausola migranti“ (in quanto, di fatto, era una richiesta di utilizzare in termini di flessibilità sul bilancio i soldi spesi per l’accoglienza dei migranti) per investimenti in sicurezza e cultura. Secondo Apindustria Vicenza le risorse individuate per il taglio Ires del 2017 andrebbero invece dirottate su altre misure che favoriscano la semplificazione.

Tra le priorità indicate da Apindustria Vicenza su cui dovrebbe puntare la politica fiscale del Governo: ripensare la disciplina sulle perdite sistemiche, reintrodurre misure dignitose per la deducibilità delle auto aziendali, ridurre il peso di Imu e Tasi sugli immobili produttivi e, soprattutto, progettare la definitiva eliminazione dell’Irap.

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