Turismo, il Veneto diserta la Bit di Milano

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Dici “Veneto”, al terzo posto tra le regioni europee per afflusso di turisti stranieri, e subito pensi alle tante città d’arte, alla montagna, ai laghi. Dici “Bit” – la Borsa internazionale del turismo cominciata ieri a Milano – e subito pensi che il Veneto abbia ampio spazio all’interno di questa manifestazione. Non è proprio così. Dopo vent’anni di partecipazione per la prima volta la Regione Veneto ha deciso di non approfittare di uno spazio riservato all’interno della fiera «per ragioni di risparmio ma anche di strategia», spiega l’assessore al turismo Federico Caner, intervistato oggi sulle pagine del Corriere del Veneto.

Solo tre realtà rappresentate

Come apparso oggi sulle pagine del dorso locale del Corriere, a prendere parte alla manifestazione sono state solo realtà singole che si sono auto-organizzate, come l’Associazione veneziana albergatori, Federalberghi di Abano e Montegrotto, Vela, Alilaguna, Brusutti e Noventa Designer Outlet. Anche Cortina d’Ampezzo tramite Cortina Marketing Se.Am. ha deciso di non perdere l’occasione offerta dal Bit di Milano. In sostanza sono solo tre aree rappresentanti della regione: Venezia, Terme Euganee e Cortina. Per il resto, dici “Veneto” e non trovi nulla.

“Il gioco non vale la candela”

La decisione è stata presa non solo per questioni economiche, ma anche perché lo sforzo per partecipare non vale più il risultato. «Non possiamo più permetterci di spendere 280 mila euro – spiega Caner – per una manifestazione come questa, alla quale ne abbiamo comunque riservati 35 mila per l’appuntamento “fuori Bit” intitolato “Destinazione Veneto”». Si punterà dunque su altro: web, fiere estere e su workshop tra professionisti del settore. D’accordo con questa decisione anche Mara Manente, direttore del Ciset di Ca’ Foscari: «L’occasione fieristica veneta – afferma Manente – risulta efficace per gli imprenditori turistici che vedono aumentare sensibilmente il volume degli accordi commerciali. La Bit invece, pur restando un’importante vetrina nel mondo del turismo, ha visto progressivamente ridursi la componente di “b2b”».

Le voci critiche alla decisione

Critico a questa decisione è stato invece Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano, che sottolinea come «nulla può sostituire la presenza fisica in fiera». Un’occasione persa anche per il sindaco di Abano Luca Claudio che afferma come «sia vergognoso che la Regione non promuova il bacino termale più grande d’Europa. Dobbiamo imparare tutti – continua il sindaco – a fare più sinergia attorno al turismo delle Terme, l’unico che genera indotto attorno agli altri bacini».

Samuele Marchi

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